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Written by: Design

1 milione di studenti di Design in Cina

Shanghai. Con un milione di studenti che provengono da oltre 800 università del paese, la Cina offre oggi la più ampia formazione in Design al mondo. Le scuole che offrono corsi di Industrial design sono circa 200 e hanno una storia piuttosto recente. La Central Academy of Craft Art di Pechino, fondata nel 1956, fu la prima scuola d’arte e artigianato della Cina dalla liberazione del 1949. Successivamente, a metà anni ottanta, a Pechino, Changsha, Shanghai, Wuxi e Guangzhou nacquero i primi Dipartimenti di Industrial design. La formazione dell’epoca copriva un’ampia gamma di discipline tra cui Belle arti, Artigianato, Ingegneria e Architettura. Fu allora che nacque anche la China Industrial Design Association.
In quel periodo l’importanza del design non era pienamente riconosciuta: gran parte della formazione si basava ancora essenzialmente su arte e artigianato. Molte scuole insegnavano Design nell’ambito delle belle arti; forma e funzione erano sempre il punto centrale. L’Università Tongji di Shanghai era l’eccezione: l’istituto imboccò un percorso alternativo combinando l’insegnamento del Design e dell’Architettura in un corso di studi che continua da oltre mezzo secolo.
A fine anni ottanta, in alcune delle principali scuole cinesi, furono introdotti gli approcci e le metodologie del design sistemico. Inoltre, a partire dagli anni novanta, l’Industrial design cominciò a diventare una disciplina autonoma e numerose importanti società come la Haier fondarono i loro Dipartimenti di Design.
Dal 2000 la formazione è cresciuta molto in fretta grazie alla strategia nazionale che indicava un passaggio paradigmatico da una Cina manifatturiera a una Cina creativa. Le più importanti scuole come Tsinghua, Tongji, Cafa, Hunan, Gafa e Jiangnan hanno cominciato a offrire i master e, parallelamente, cresceva il numero delle imprese private design oriented. Inoltre, numerose aziende internazionali come Ideo, Frog, Design Continuum e GK iniziarono ad aprire sedi in Cina. Fino ad arrivare, ovviamente, alle Olimpiadi di Pechino 2008 e all’Expo 2010 di Shanghai che si sono rivelate delle straordinarie opportunità per promuovere la cultura del design cinese.

Oggi si studia così
La formazione cinese in design si è trasformata in base alle esigenze dell’economia e della società. I cambiamenti delle due principali scuole hanno avuto e continuano ad avere un impatto significativo sulla comunità dei designer: in primo luogo la Central Academy of Craft Art si è fusa con l’Università Tsinghua per trasformarsi nel 1999 nell’Academy of Art and Design. L’Università Tongji, invece, ha fondato il nuovo College of Design & Innovation, inaugurato nel maggio del 2007. La facoltà, distinta da quella di Architettura e progettazione urbana, ha come obiettivo la creazione di un’istituzione di livello mondiale che formi i leader in materia d’innovazione sostenibile tramite la collaborazione internazionale e interdisciplinare.
Nella maggior parte delle scuole di Design cinesi è stato cambiato anche il corso di studi, passato da programmi basati su arte e artigianato a offerte più variegate. In questi anni, ad esempio, grazie al boom dell’economia informatica, molti laureati sono stati assunti da società come Lenovo, Baidu, Alibaba e altre in qualità di user experience designer o designer dell’interazione. Le scuole di Design sono state costrette a modificare di conseguenza i programmi per fornire nuovo sapere. Negli ultimi anni sono stati aggiunti vari corsi nuovi come Design sistemico, Design dei servizi, Design dell’interazione, Management design, Experience design, Design sostenibile, inclusive design e tanti altri.
Anche l’internazionalizzazione ha accelerato il processo. A oggi si contano dieci scuole cinesi di design all’interno dell’associazione Cumulus (International Association of Universities and Colleges of Art, Design and Media). Nel 2007, inoltre, l’Università Tongji ha lanciato il suo primo double master degree in design con i Politecnici di Milano e Torino. Tali collaborazioni si sono concentrate sul design del sistema prodotto e sul design sistemico. Nel 2010 è nato il terzo double master degree in International Design Business Management tra la Tongji e l’Università finlandese Aalto. Nella stessa università cinese oltre il 30% dei laureati in design è nel programma di double degree, oltre il 90% ha esperienze di scambio con l’estero e oltre il 10% proviene da paesi stranieri.

Innovazione e sostenibilità
Il passaggio dalla creazione all’innovazione richiede un notevole perfezionamento della concezione e della missione del ruolo del design. Molte scuole cinesi hanno già fatto concreti progressi, passando da un approccio basato solo sul fare al design thinking. Nel 2010 l’Università Tsinghua ha fondato un Design Management Centre. A partire dal 2004 l’Hong Kong PolyU e l’Università Hunan hanno cominciato a offrire lauree in management design. Il caso forse più riuscito è il centro sino-finlandese, un’impresa congiunta tra le Università Tongji e Aalto: istituito nel 2010, il centro punta a un modello strategico d’istruzione interdisciplinare, ricerca e pratica innovative unendo formazione, industria e governo.
Negli ultimi anni anche la sostenibilità è stata un elemento centrale della formazione in design. Nel 2010 sei ottime scuole (Tongji, Tsinghua, Jiangnan, Hunan, Hong Kong PolyU e Gafa) hanno lavorato insieme al Politecnico di   Milano per creare un network sul design per l’innovazione sociale e la sostenibilità (Desis-China). Nonostante la sua breve storia, Desis-China è già diventata una delle realtà cinesi più attive nel campo formativo di settore.
Nel 2011 il governo centrale ha messo in luce l’importanza dell’industrial design nel suo rapporto sul lavoro indicandone l’imminente potenziamento. Non c’è dubbio che in Cina il futuro della formazione nel settore sarà pieno d’immaginazione e di possibilità.

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Last modified: 10 Luglio 2015