Parigi e San Pietroburgo vedranno entrambe la nascita di un bioparco, come si usa oggi chiamare gli zoo in modo politicamente corretto. Nella capitale francese Bernard Tschumi firma un progetto che, per lo storico zoo del Bois de Vincennes aperto nel 1934, cerca un rilancio dimmagine. Lobiettivo è quello di ricreare spazi in cui gli animali, attraverso azioni di camouflage, possano vivere in modo confortevole e i visitatori (attesi 1,4 milioni) immergersi in una forte esperienza emotiva. Sei biozone si estendono per 15 ettari evocando Patagonia, Sahel, Europa, Guyana, Madagascar e Africa equatoriale. Budget previsto, 106 milioni.
Con una proposta molto simile allEden Project, realizzato da Sir Nicholas Grimshaw in Cornovaglia nel 2001, gli studi francesi dei paesaggisti TN Plus (Bruno Tanant e Jean Christophe Nani) e degli architetti Beckmann NThépé hanno vinto il concorso internazionale per il parco zoologico Primorsky a San Pietroburgo. Trecento ettari di terreno in aperta campagna, che sostituiscono gli esigui spazi dello zoo del 1865 ubicato nel centro storico, offrono un viaggio attraverso gli ecosistemi della Pangea nellepoca Paleozoica e Mesozoica. Va notato che il medesimo team ha già vinto i concorsi per gli zoo di Vincennes (Francia) nel 2006 e di Helsinki nel 2008. Oggi i bioparchi vogliono riscattare limmagine degli zoo in cui gli animali vivono prigionieri. È vero che non ci sono più le gabbie tradizionalmente conosciute ma, nonostante la veste educativa e scientifica con la quale si presentano, è difficile non associarli ai più comuni parchi tematici in cui gli animali hanno un ruolo non così diverso da Minnie e Topolino.
Articoli recenti
- Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio a Venezia: iscrizioni aperte 16 Ottobre 2025
- In tempi di crisi, ci salverà l’urbanistica analogica 15 Ottobre 2025
- De Carlo 20. La sfida dei Collegi: conservare innovando 15 Ottobre 2025
- De Carlo 20. Urbino, dove la Pineta ferma la città 15 Ottobre 2025
- De Carlo 20. La Data, apertura senza enfasi per un luogo senza fine 15 Ottobre 2025
- Aga Khan Award 2025, vincono le forme per le comunità 14 Ottobre 2025
- De Carlo 20. L’utopia di Terni: partecipata e incompiuta 14 Ottobre 2025
- De Carlo 20. Bordighera, la vacanza democratica dei milanesi 13 Ottobre 2025
- Dedalo Minosse, quanti premi alla miglior committenza 12 Ottobre 2025
- Patrimoni a rischio: gli spazi sacri di Juha Leiviskä 11 Ottobre 2025
- Chemnitz, le forme del suono nella capitale della cultura 8 Ottobre 2025
- Archivi e cultura di progetto: così rivive il mercato del QT8 8 Ottobre 2025
- Ri_visitati. Red Brick Art Museum: mattoni e natura a Pechino 7 Ottobre 2025
- Dentro la natura 7 Ottobre 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata