«Questo uomo tranquillo è stato uno degli architetti più talentuosi della sua generazione». Il ministro della Cultura francese Frédéric Mitterrand omaggia con queste parole la scomparsa, alletà di 66 anni, di Christian Hauvette. Nato a Marsiglia, fu allievo del semiologo Roland Barthes presso lEcole pratique des hautes études, mantenendo il legame con tale disciplina in rapporto al senso dello spazio. Dalla fondazione del primo studio, a Parigi nel 1974, le sue realizzazioni rivelano un professionista impegnato nel campo delle strutture pubbliche, come la facoltà di Giurisprudenza di Brest (1984), la Camera regionale dei conti a Rennes (1987), lEcole Louis Lumière a Noisy-le-Grand (1989), il liceo tecnico Lafayette di Clermont-Ferrand (1991), il Rettorato delle Antille a Fort-de-France (1994), la Scuola nazionale superiore degli ingegneri a Le Mans (1998) e il Rettorato della Guyana francese (2008). Ha realizzato inoltre gli uffici per lAgenzia francese dello sviluppo (1998) e la sede della Caisse des Dépôts et Consignations a Parigi (2003, nella foto). Più di recente, sempre a Parigi, ha «ringiovanito» con un piccolo ma notevole edificio per uffici il volto di piazza Denfert Rochereau. Si è dedicato anche alla problematica abitativa costruendo edifici residenziali a Rennes (1996), Le Havre (2008) e Saint-Nazaire (2009).
Per Hauvette la parola era fondamentale come un elemento portante in un progetto. Nella sua attività di scrittore illustra, tramite monografie, articoli, opere collettive, mostre e conferenze, il suo approccio alla disciplina e spiega il rigore delle sue costruzioni. La sua architettura è caratterizzata da una chiara finalità costruttiva, che è al tempo stesso valore espressivo: un impegno celebrato nel 1991 con il Grand prix national de larchitecture. Legato alla sincerità strutturale dellarchitettura quanto alle sue valenze poetiche, ha reso il suo studio professionale un formidabile luogo di sperimentazione. Qui, come allEcole darchitecture de Rennes dove ha insegnato, ha formato molti giovani. Uomo colto, sapeva rievocare con umorismo la serietà dellarchitettura e la complessità del suo mestiere.
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