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Roberta ChionneWritten by: Inchieste

Cosa dice Valter Specchio, direttore generale della Provincia dell’Aquila

La Provincia è ancora in emergenza. A oggi la maggior parte delle persone vivono nel progetto Case e nei Map; altre sono ancora ospitate negli alberghi. La ricostruzione dei centri storici non è ancora partita e questo incide sul tessuto sociale e culturale. L’economia non riesce a ripartire, non si è riusciti a ottenere la zona franca, né ci sono determinanti strumenti agevolativi per le imprese. Gli ostacoli ci sono stati e ci sono tuttora, e sono soprattutto legati al fatto che gli enti locali non erano pronti a fronteggiare una situazione simile. Il terremoto ha avuto il suo epicentro in una città universitaria e d’arte cancellata in pochi secondi, e le ripercussioni sono state registrate soprattutto a livello economico. Nonostante le ordinanze emesse per agevolare la ricostruzione ci sono ritardi burocratici dovuti ai vari soggetti attuatori e ritardi sulla redazione dei piani di ricostruzione dei Comuni, di­spersi in lungaggini burocratiche senza fine. È stato sicuramente positivo avere dato in tempi brevi un’abitazione alla popolazione e riaperto le scuole. Ciò ha permesso di ripopolare la città e i paesi limitrofi, facendo ripartire alcune attività economiche. Da lodare la forza di volontà e lo spirito di iniziativa degli aquilani che non si sono arresi e hanno iniziato a ricostruire le loro vite e, conseguentemente, il tessuto economico e sociale. Negativo è il fatto che la ricostruzione dei centri storici sia ferma al palo. Nel centro storico dell’Aquila la ricostruzione vera e propria deve ancora cominciare, ma tanto è stato fatto e credo nella direzione giusta. Si è puntellato, imbracato i palazzi per evitare ulteriori crolli e permettere di effettuare perizie per capire come restaurare edifici che risalgono anche al Cinquecento o al Trecento. La messa in sicurezza dei palazzi è stato un immane lavoro nel quale la cooperazione tra Protezione civile e Vigili del fuoco è stata determinante. Ora però gli aquilani dalle istituzioni si aspettano la vera ricostruzione.

Autore

  • Roberta Chionne

    Architetta e dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino, collabora dal 2002 con “Il Giornale dell’Architettura”, di cui è redattrice dal 2007 al 2014, responsabile in particolare del settore cultura e degli inserti monografici mensili. Iscritta all'Ordine dei giornalisti, è autrice per centri culturali e riviste tra cui «Nigrizia», «Pagina99», «Cer Magazine» e l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, con cui collabora dal 2001 al 2008 al progetto «Polonia tra passato e futuro», curando la sezione architettura della mostra «Costruttivismo in Polonia» (Bollati Boringhieri, 2005). Dal 2010 si occupa di progetti e autori africani che promuovono i valori della sostenibilità e della creatività, scrivendo articoli e saggi tra cui «Made in Mali - Cheick Diallo designer» (Silvana editoriale, 2011)

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Last modified: 10 Luglio 2015