Verso la fine di dicembre è stato presentato il progetto della nuova linea ferroviaria Venezia-Trieste, Alta velocità (Av) parte del Corridoio V, quasi allultimo secondo, ma in tempo evitare la scadenza del cofinanziamento dellUnione europea. È un tracciato fonte di notevoli preoccupazioni per la popolazione del territorio che non contesta lopera, stavolta, ma lubicazione. Il bizzarro tracciato, da Mestre verso Portogruaro, non corre parallelamente né allamplianda A4, né in prossimità della ferrovia ma piega verso la bonifica veneziana, fendendo uno degli ultimi lacerti di territorio agricolo intatto a ridosso delle spiagge, lambendole a 14 km di distanza in previsione di ricavare una fermata balneare. Non è un grosso guadagno per il turista, stante la rottura di carico determinata dal necessario cambio mezzo, ma un sicuro perditempo per tutti gli altri viaggiatori, senza considerare le perplessità paesaggistiche. Ma anche solo dal punto di vista meramente tecnico, una fermata di un treno Av in un tratta di soli 160 km in qualsiasi punto della linea, e a maggior ragione in prossimità dei capolinea, pare priva di senso essendo necessari circa 50 km per laccelerazione e decelerazione ad ogni fermata, vanificando i guadagni di tempo. Con investimenti di gran lunga minori, si potrebbero tagliare molto facilmente i tempi di percorrenza attuali, che oggi ammontano a 2 ore circa per una linea di cui è previsto il raddoppio, ma oggidì sfruttata circa al 50% della potenzialità.
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