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Francesca De FilippiWritten by: Professione e Formazione

Una casa per Luanda

Sono esposti fino al 16 gennaio al Museu da Electricidade di Lisbona i trenta progetti finalisti del concorso internazionale di idee «A House in Luanda: Patio and Pavilion», istituito dalla Triennale di Architettura di Lisbona con la Triennale di Luanda. L’argomento ben si colloca nel programma dell’evento lusitano, che intitola questa seconda edizione «Falemos de Casas» (parliamo di case), proponendo un confronto internazionale sul tema dell’abitare.
Obiettivo del concorso era la progettazione di un’unità abitativa monofamiliare a patio, in un’area piana ai confini della capitale dell’Angola, una delle metropoli africane dove oggi è più forte la spinta all’urbanizzazione. I requisiti richiesti ai partecipanti erano: basso costo, sostenibilità sociale, economica e culturale, dunque impiego di materiali e tecniche costruttive locali, replicabilità, adattabilità ed evolutività del modello attraverso processi costruttivi in fasi e parzialmente in autocostruzione.
La giuria internazionale presieduta da Álvaro Siza Vieira e composta da Barry Bergdoll, João Luís Carrilho da Graça, Fernando Mello Franco e Ângela Mingas, ha eletto vincitore «Urban Patios», dei portoghesi Pedro Sousa, Tiago Ferriera, Tiago Coelho, Bárbara Silva e Madalena Madureira: un’unità definita da sei patii, cui sono associate le principali aree funzionali della casa, collegati tramite un corridoio centrale che consente di stabilire una relazione permanente tra spazio interno ed esterno, individuale e collettivo. L’unico materiale costruttivo impiegato è la terra cruda pressata: facilmente reperibile e a basso costo, garantisce un’elevata capacità termica se associato a soluzioni progettuali che favoriscano una buona ventilazione trasversale e protezione dall’irraggiamento.
«A House in Luanda» è il più grande concorso internazionale d’architettura mai tenutosi in Portogallo: 588 sono i progetti pervenuti da professionisti di 44 Paesi. Tra i finalisti anche gli italiani Camillo Magni e Mauro Mariani. Dopo Lisbona, i progetti saranno esposti in varie sedi in Angola, sia per favorire approfondimenti sul modello sia per sensibilizzare possibili committenti e utenti.

Autore

  • Francesca De Filippi

    Architetta e professore associato, insegna Tecnologia dell’architettura e Advanced environmental technological design al Politecnico di Torino, dove dirige anche il CRD-PVS, Centro di ricerca sui temi dell'habitat nel Global South. Temi centrali di ricerca-azione e didattica riguardano il progetto di architettura in contesti in condizioni al limite e di scarsità. Ha una lunga esperienza di coordinamento di progetti di formazione, ricerca e cooperazione internazionale in Paesi extra –UE (in particolare Africa, Asia, America Latina). Coordina il Master del Politecnico di Torino: “Techs4change. Design for social and technological innovation in Development.” È membro del Consiglio di indirizzo della Fondazione per l’architettura di Torino

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Last modified: 10 Luglio 2015