In questo momento di forti contrapposizioni, il tortuoso iter del ddl Gelmini (approvato alla Camera ma non ancora discusso in Senato) è diventato terreno di scontro dentro e fuori dal Parlamento. Strumentalizzato dai partiti, che vi hanno riversato le tensioni politiche, ha generato una levata di scudi tra studenti e ricercatori, scesi in campo in tutto il paese con le marce, le occupazioni di università e monumenti (dalla torre di Pisa al Colosseo alla Mole Antonelliana utilizzata come schermo per proiezioni) e le manifestazioni di piazza che hanno riempito le pagine dei quotidiani e le edizioni di telegiornali e talk show. Anche le facoltà di Architettura sono state investite da questa marea e, da nord a sud, non si sono sottratte alla battaglia: sospensioni delle lezioni e occupazioni hanno infatti toccato Torino, Firenze, Ferrara, Pescara, Matera, Napoli, Palermo (che ha realizzato un cimitero «in memoria della cultura» davanti alla sua sede) e Alghero (che invece è arrivata provocatoriamente a mettere in vendita su ebay la sua sede). Nella capitale, la sede di piazza Borghese della Ludovico Quaroni, è diventata durante le discussioni parlamentari una specie di Lourdes pagana. Sfruttando la vista che si gode su Montecitorio, infatti, ricercatori e studenti con tende e sacchi a pelo hanno organizzato unoccupazione permanente del tetto delledificio, che, con il pretesto della solidarietà, è diventata la meta di pellegrinaggi, mediatici e non, di variegati personaggi (che almeno in cambio hanno portato visibilità anche per i manifestanti): seguendo la scia di Pier Luigi Bersani, hanno usufruito dellinedita passerella, solo per fare alcuni nomi del mondo della politica, Antonio di Pietro, Francesco Pardi, Nichi Vendola, Gennaro Migliore, Benedetto Della Vedova, Flavia Perina, Fabio Granata, Chiara Moroni. Sarà miracolo?
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