I temi legati allenergia non cessano di essere oggetto dinteresse e discussione; in particolare il dibattito intorno alle fonti rinnovabili riguarda gli impatti territoriali e paesaggistici delle tecnologie di sfruttamento, la chiarezza e semplificazione delle procedure autorizzative degli impianti, la sostenibilità tecnico-economica degli investimenti correlati e, non ultima, lintegrazione con ledificio.
Mentre riguardo agli impatti territoriali e paesaggistici è possibile citare i criteri di localizzazione che formulano le amministrazioni locali (come le Linee guida per la localizzazione di parchi eolici e campi fotovoltaici emanate dalla Regione Sardegna, i criteri Era – Esclusione, Repulsione e Attrazione – contenuti nella relazione programmatica sullenergia della Regione Piemonte, i criteri contenuti nelle tanto attese Linee guida nazionali ex articolo 12 del decreto 387/03) o i lavori di ricerca che in ambito internazionale sono svolti riguardo alla valutazione dellimpatto visivo (primi fra tutti quelli di Ian D. Bishop), non si può dire altrettanto dellintegrazione delle rinnovabili con ledificio, tema che o resta confinato a generiche considerazioni che riprendono aspetti ormai noti (già in Vitruvio è possibile trovare riferimenti allo sfruttamento degli apporti solari passivi nella casa urbana e rurale) oppure viene risolto caso per caso attraverso lideazione di singoli progettisti particolarmente sensibili al tema (come gli edifici solari di Rolf Disch).
Risulta pertanto importante approfondire il tema dellintegrazione edilizia delle tecnologie per le energie rinnovabili e in questo spirito si segnalano due recenti iniziative: lEnergy Forum di Bressanone, svoltosi il 2 e 3 dicembre, che questanno ha dedicato una sessione allintegrazione delle tecnologie solari negli edifici storici, e la prima edizione del premio «Tecnologie solari e qualità del progetto: lintegrazione del fotovoltaico in architettura». Operazione congiunta di Gse (Gestore dei servizi energetici) e Direzione generale Pabaac del Mibac, ha premiato, il 9 novembre al Maxxi, impianti di piccole potenze (da un massimo di 7 kWp a soli 1,26 kWp) tra quelli totalmente integrati: primo classificato è stato infatti limpianto in silicio policristallino di una struttura ricettiva alpina a San Martino in Badia (Bolzano; progetto di Matteo Ruzza), secondo quello a servizio di unabitazione privata a Pordenone (Marco Biscontin), rivisitazione di un pergolato, mentre terzo è stato un impianto in facciata su un fabbricato per uffici della Camera di commercio di Taranto in cui il fotovoltaico caratterizza la volumetria stessa delledificio (Giovanni La Gioia). Sono state assegnate anche sei menzioni, agli impianti, su edifici nuovi ed esistenti anche di una certa potenza (fino ad 1,5 MWp dellimpianto a film sottile della Nuova Fiera di Roma), che hanno il merito di aver sviluppato ricerca tecnologica e industriale.
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