È stato riaperto a Scafati (Salerno) il complesso dellex Real polverificio borbonico, realizzato nel 1852 sul canale Bottaio, alla foce del fiume Sarno, per favorire lapprovvigionamento di polveri e munizioni per lesercito borbonico dopo un lungo lavoro di restauro da parte della Soprintendenza di Salerno e Avellino durato circa trentanni (direttore dei lavori Giovanni Villani, 4 milioni il costo dellintervento finanziato con i fondi del Lotto). Sul Sarno, allora navigabile, le imbarcazioni trasportavano balle di cotone e di robbia, coltivata nellagro nocerino, per le industrie tessili, di proprietà inglese e svizzera, che avevano trasformato Scafati in una piccola Manchester. La progettazione del nuovo impianto, trasferito da Torre, alle sponde del fiume, in prossimità del porto di Castellamare di Stabia, fu affidata allarchitetto Luigi Manzella e ad alcuni esperti chimici che suggerirono la forma dellinsediamento e alcuni accorgimenti per rendere sicuri i laboratori. Dopo lUnità dItalia il polverificio cambiò destinazione in Istituto sperimentale per il tabacco: una coltivazione che rese famosa nel mondo Scafati per la produzione dei sigari toscani (un po campani) Garibaldi. Ora il complesso è costituito da 20 sale che accoglieranno mostre e manifestazioni in favore delle popolazioni dellAgro.
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