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Fabrizio AimarWritten by: Professione e Formazione

Biocase e risparmio energetico: due concorsi in Umbria

«Without art, the whole idea of sustainability fails», così teorizzava James Wines nel testo Green Architecture, esplorando la possibilità di costruire ambienti umani in armonia con la natura. In questo ambito è maturata la decisione della Regione Umbria che ha bandito, nel luglio 2009, due concorsi di progettazione paralleli a procedura aperta per la realizzazione di complessi residenziali ispirati ai principi della bioarchitettura e del risparmio energetico: l’uno a Perugia (località Lacugnano), l’altro a Terni (località Gabelletta). I bandi imponevano, tra l’altro, l’attenzione al recupero dell’acqua piovana a fini domestici, all’impiego ottimale di luce e ventilazione naturale e alla previsione di fonti energetiche alternative, onde ridurre il carico ambientale.
I vincitori sono stati proclamati a ottobre. A Perugia, su 27 partecipanti, ha prevalso Operastudio Architetti Associati (Camillo Magni, Lucia Paci con Pietro Pusceddu, Giovanni Buzzi e Salvatore Guzzo), con una proposta che riconnette le presenze monumentali paesaggistiche locali (ricucendo la cicatrice lasciata dalla chiusura di un’ex cava, ora in disuso, e la vallata sottostante); entrambi i corpi di fabbrica sono rivolti a sud-ovest, con inclinazione di 28°, al fine di favorire il dispositivo termico passivo delle serre. L’importo lavori è stimato in 2 milioni.
A Terni, su 11 candidati, si è imposto il raggruppamento degli architetti Roberta Boncio, Simone Piacenti, Lucia Pisani, Cristina Labianca e Riccardo Barbieri (i primi 4 già vincitori del concorso per una scuola primaria e secondaria a San Gemini, Terni), sviluppando l’idea di due blocchi residenziali composti da dieci appartamenti su quattro livelli, più parcheggio interrato. Lo spazio centrale di connessione assolve la funzione climatica di serra e di depuratore dell’aria esterna, oltre a quello di vestibolo distributivo dei percorsi. L’organizzazione del lotto favorisce la circolazione delle brezze estive, mentre i venti invernali sono attenuati da barriere di lecci e arbusti a nord. L’importo lavori stimato è di 1,3 milioni.
Ai due vincitori, cui spetta un riconoscimento di 14.000 euro ciascuno, l’amministrazione si riserva di affidare la progettazione definitiva ed esecutiva tramite procedura negoziata per un importo, rispettivamente, di 140.000 e 101.000 euro.

Autore

  • Fabrizio Aimar

    Nato ad Asti nel 1983 e laureato a pieni voti presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino nel 2008, ha collaborato per alcuni anni studi professionali (contribuendo al progetto costruttivo del grattacielo Intesa Sanpaolo di RPBW a Torino). Nel 2014 apre il proprio studio ad Asti. Dal 2009 collabora per diverse testate di settore, sia nazionali che estere, tra cui “Il Giornale dell’Architettura” (fino al 2014), architetto.info, ingegneri.info e “C3 magazine” (Corea del Sud). Dal 2010 è membro della Commissione cultura dell’Ordine degli Architetti di Asti. È stato guest lecturer presso l’Università di Auckland e relatore invitato al XXVIII Salone Internazionale del Libro di Torino.

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Last modified: 10 Luglio 2015