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Silvia MazzaWritten by: Città e Territorio

1 piano + 3 progetti + 1 restauro per Ragusa e dintorni

RAGUSA. La valorizzazione del contesto storico-ambientale sembra obiettivo comune degli enti territoriali.
A cominciare dal progetto Greenway, ovvero «strade verdi», piste ciclabili o pedonali con indicazione dei siti di maggior pregio naturalistico e architettonico tra maestosi carrubi, ulivi centenari e i tipici muretti a secco (nella foto). In tutto 10 km sul tracciato dell’ex ferrovia secondaria, da Chiaramonte Gulfi a Giarratana attraverso Monterosso Almo. Il progetto, avviato tre anni fa e finanziato con 3,3 milioni dall’assessorato regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, è frutto di un protocollo d’intesa tra Soprintendenza, Provincia di Ragusa, Azienda foreste demaniali e comuni coinvolti. Esso s’inserisce in quello più ampio che, estendendosi alla linea dismessa Siracusa-Ragusa-Vizzini-Val d’Anapo, interessa anche l’area siracusana. A breve la gara d’appalto (su progetto preliminare della Provincia). Gli interventi prevedono opere d’ingegneria naturalistica per il recupero e la manutenzione del vecchio tracciato ferroviario. Il percorso, vincolato dalla Soprintendenza di Ragusa come area d’interesse storico ed etnoantropologico, dovrebbe essere reso fruibile entro fine 2011.
Attenzione al bene ambientale, abbinata alla tutela della cultura classica, anche con il progetto «Lacus Kamerinensis e foce dell’Hipparis: illusione o speranza di recupero archeo naturalistico per Kamarina» (colonia greca fondata nel 598 a. C.), realizzato dall’ingegnere Gianluigi Pirrera (presidente della sezione siciliana dell’Associazione italiana per l’ingegneria naturalistica) e dall’architetto Vera Greco (neo soprintendente dei beni culturali a Catania, già soprintendente di Ragusa, in prima linea anche per il Greenway), che ha ricevuto il premio «Paesaggio architettura» natura nel corso del 15° convegno internazionale «Paesaggio e ambiente» a Palmanova (Udine, 16-17 settembre). Quanto proposto mira a fronteggiare la criticità dell’area, dove l’erosione, dovuta soprattutto a interventi portuali errati, ha causato il ritiro della linea di costa di circa 20 m provocando danni incalcolabili al sito archeologico.
Un’attenzione che può contare finalmente sul nuovo Piano paesaggistico provinciale adottato ad agosto (entro settembre 2011 saranno dieci a livello regionale). Tuttavia, contro il documento, che ha suscitato una levata di scudi da parte del comparto produttivo che si sente penalizzato, è pronto il primo dei ricorsi, da parte dell’Amministrazione di Ragusa. In sua difesa si sono invece schierate associazioni come Legambiente, Fai e Italia Nostra, che ha citato il «caso» Ragusa nel suo primo rapporto sulla pianificazione paesaggistica (cfr. le pagg.16-19), l’ex soprintendente Greco che ha lavorato al Piano («i vincoli c’erano già»), nonché Fabio Granata («non mummifica il territorio ma ne tutela l’eccezionalità»), che ha anche annunciato la nascita del Circolo generazione Italia Sudest a difesa del territorio. 
Spostandosi a Ibla, centro storico del capoluogo, il restauro concluso a settembre di palazzo Cosentini (XVIII sec.) ha sottratto finalmente a un triste destino d’incuria l’edificio, patrimonio Unesco, che possiede le più belle mensole barocche di Ragusa. L’intervento, curato dal Comune, era iniziato nel 2004 (512.000 euro) con indagini conoscitive e opere di messa in sicurezza. Con il secondo lotto di lavori (1.971.780 euro), avviati nel 2008, si è proceduto al consolidamento statico, rifacimento delle coperture e restauro delle capriate, recupero delle pavimentazioni originali e degli elementi decorativi, eliminazione delle superfetazioni, come la scala in cemento armato che deturpava il prospetto laterale. Qui sono state rimesse a nuovo, insieme a quelle della facciata, le mensole grottesche delle balconate (nella foto). Il palazzo dovrebbe accogliere un laboratorio di diagnostica dei monumenti e un centro di cultura bizantina nel Mediterraneo.
Infine il palazzo comunale ex Ina, nel fulcro urbano di Piazza San Giovanni, di fronte all’ampio sagrato della cattedrale. L’Amministrazione ha affidato a un referendum la scelta tra i due progetti vincitori ex aequo del concorso internazionale per il recupero e la riqualificazione del palazzo e arredo urbano della piazza (bando del 2009). Netta preferenza per «Trame d’ombra», di SMN studio di architettura Gian Luigi Sylos Labini e Partners di Bari (restauro Teatro Petruzzelli) con 594 voti contro i 287 di «Renovatio Urbis» (Sdgr Studio, Caserta). «L’edificio rappresenta», spiega Sylos Labini, «un’anomalia architettonica nel contesto urbano: il fronte sulla piazza è arretrato rispetto all’allineamento degli edifici storici su via Roma e il corpo dell’edificio, in pianta e in alzato, è notevolmente superiore a quello degli altri edifici». Anomalia superata dalla proposta progettuale (nel disegno), che prevede la totale riconfigurazione dei volumi, nel segno «di una narrazione fluida del rapporto tra il contemporaneo e la storia». Di qui gli schermi traforati plurifunzione sui prospetti, distaccati dall’involucro attuale: vibranti di riverberi barocchi, offrono una proposta convincente d’inserimento di volumi e profili contemporanei in una piazza storico-monumentale. Un dialogo con l’ambito urbano che dovrebbe venire anche dall’articolazione «degli spazi aperti, riproponendo il rapporto “sagrato, piazza, attraversamento dell’albergo, giardino interno”, asse portante dell’intero progetto». Entro l’anno il bando per la vendita dell’immobile destinato a struttura alberghiera a cinque stelle, con il coinvolgimento dello studio barese anche nella fasi esecutive e realizzative.

Autore

  • Silvia Mazza

    Storica dell’arte e giornalista, scrive su “Il Giornale dell’Arte”, “Il Giornale dell’Architettura” e “The Art Newspaper”. Le sue inchieste sono state citate dal “Corriere della Sera” e dal compianto Folco Quilici nel suo ultimo libro Tutt'attorno la Sicilia: Un'avventura di mare (Utet, Torino 2017). Dal 2019 collabora col MART di Rovereto e dallo stesso anno ha iniziato a scrivere per il quotidiano “La Sicilia”. Dal 2006 al 2012 è stata corrispondente per il quotidiano “America Oggi” (New Jersey), titolare della rubrica di “Arte e Cultura” del magazine domenicale “Oggi 7”. Con un diploma di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna, ha una formazione specifica nel campo della conservazione del patrimonio culturale. Ha collaborato con il Centro regionale per la progettazione e il restauro di Palermo al progetto europeo “Noè” (Carta tematica di rischio vulcanico della Regione Sicilia) e alla “Carta del rischio del patrimonio culturale”. Autrice di saggi, in particolare, sull’arte e l’architettura medievale, e sulla scultura dal Rinascimento al Barocco, ha partecipato a convegni su temi d’arte, sul recupero e la ridestinazione del patrimonio architettonico-urbanistico e ideato conferenze e dibattiti, organizzati con Legambiente e Italia Nostra, sulle criticità dei beni culturali “a statuto speciale”, di cui è profonda conoscitrice.

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Last modified: 13 Luglio 2015