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Written by: Reviews

Che cosa hanno fatto i designer austriaci in questi ultimi 10 anni?

Vienna. Le arti applicate sono in Austria una consolidata tradizione lunga due secoli. Fu il periodo Biedermeier, ormai collocato dalla storia dell’arte ben prima del Congresso di Vienna del 1815, ad affermare un’artigianalità contigua all’arte e capace di un’inventiva che si profuse in arredi e accessori di ogni tipo. Da quella lezione trasse ispirazione la compagine di artisti, artigiani e uomini d’affari illuminati che diede vita alla Wiener Werkstätte fra Otto e Novecento: una stagione di raffinata creatività tesa a permeare la vita di tutti i giorni, e che nonostante le drammatiche turbolenze del ventesimo secolo è riuscita a permanere nel tessuto sociale viennese anche nel secondo dopoguerra, sfrangiandosi tuttavia in un arcipelago di realtà artigianali e imprenditoriali. Alcune, come Thonet per i mobili o Lobmeyr per i vetri o ancora Augarten per le porcellane o Backhausen per le stoffe, benché in tono minore, hanno continuato a lavorare con artisti, perseguendo un continuo rinnovamento. Altre, minori, sono cresciute nello scorcio del Novecento, cercando una propria collocazione in un settore sempre più globalizzato.
Sulla galassia del design viennese dell’ultimo decennio prova a fare il punto il Wien Museum, proponendo con una mostra su otto studi che collaborano con grandi committenti (tra cui il trio austro-croato For Use/Numen, che nel 2005 ha firmato il divano «Transform» per Moroso; Eoos, che nel 2008 ha studiato la cucina «b2» per Bulthaup, vincitrice del premio tedesco per il design; o ancora Soda Designers, che per Rapsel Spa ha realizzato nel 2009 la vasca da bagno «Arne») e un gruppo di giovani talenti, quasi tutti diplomati all’Accademia di Arti applicate di Vienna, che rappresenta un po’ tutti i settori merceologici e pare guidato dall’ironia o da uno spiccato approccio artistico, talvolta imboccando giocoforza la via della produzione in proprio. Alcuni nomi da tenere d’occhio: René Chavanne con il suo banco da bar «Justincase», portatile per essere allestito in 5 minuti (nella foto); Adam Wehseky-Swiczinsky con i suoi prodotti per sciatori, Element Design con il set da grill portatile «G Set», Breaded Escalope con «Original Stool», uno sgabello di serie che pare pezzo unico grazie allo spensierato procedimento produttivo.

«Wien Design 2000-2010», Wien Museum, Vienna, fino al 9 gennaio. www.wienmuseum.at

Autore

  • Flavia Foradini

    Giornalista e autrice per carta stampata e radio, si occupa da oltre trent’anni in particolare di area germanofona e anglofona, ma segue anche temi globali. Scrive per numerosi editori italiani ed esteri, tra cui Il Sole 24 Ore, il gruppo Allemandi, il gruppo Espresso-Repubblica, la RSI (Radiotelevisione della Svizzera Italiana, per cui realizza approfondimenti e audiodocumentari). Ha collaborato con il Piccolo Teatro di Milano e insegnato alla Kunstuniversität di Graz. Ha curato e/o tradotto numerose opere di e sul teatro, e saggi storici. Si è occupata approfonditamente fra l'altro di architettura nazista, in particolare del sistema delle torri della contraerea, su cui ha scritto, tenuto conferenze, e realizzato mostre (con fotografie di Edoardo Conte). Osserva dagli anni '80 gli sviluppi urbanistici e architettonici di Vienna

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Last modified: 13 Luglio 2015