Archibus è un database. Esso ha vita indipendente da eventuali elaborati grafici e di modellazione, ma la parte interessante è proprio quella in cui le due istanze sintersecano, con una relazione anche dinamica, cioè aggiornabile in tempo reale. Il primo livello dinterazione è quello con Autocad, mediante unestensione sviluppata in linguaggio Object ARX, che trasforma il software Cad in editor per gli elementi grafici di Archibus. Si può quindi partire dal definire degli oggetti (in genere aree, polilinee, perimetri) che valgono come asset symbol (simboli delle attività). È interessante in questi casi laccuratezza: in molti casi si definisce prima il database, con i dati che hanno centralità in questo lavoro, e solo successivamente sintegrano i disegni con quello che è definito overlay (sovrapposizione). Cè quindi uninversione nella centralità del dato geometrico ma anche della sua precisione, tema centrale nel Cad in cui si lavora spesso con uno zoom infinito. E cè bidirezionalità della relazione: se si cancella una stanza, o un arredo, ad esempio, nel disegno, esso scompare anche dal database, e viceversa. Una modalità che richiama subito il funzionamento dei software Bim come Revit, il cui formato di lavoro è basato su un database e con il quale è ora disponibile unintegrazione bidirezionale con Archibus, che ne estende le possibilità, garantendo la presenza di dati non direttamente connessi alle geometrie, lintegrazione di più modelli in un contesto più ampio e, di fatto, permette di fornire dopo la progettazione una struttura digitale di gestione per tutto il ciclo di vita delledificio, basata sul modello architettonico. Oltre quindi le specifiche necessità dei facility
manager, questa integrazione suggerisce unevoluzione del sistema di lavoro per i progettisti e i tecnici della progettazione, in un sistema integrato. E in questo senso, decisivo è il ruolo del web, anche esso mediante il ponte, allo stesso tempo pratico e concettuale, del database: Archibus web central. Archibus produce un file, detto Enterprise Graphic (in alternativa al formato .dwf, comunque disponibile), mediante il quale si costruiscono: una sovrapposizione del disegno in formato .swf, un metafile .emf per i report e le operazioni server-side, infine un oggetto in formato compresso .zlib, che contiene i dati grafici legati al disegno o al
modello Bim. Il tutto garantisce uninterazione in tempo reale in rete, salvo aggiornare i documenti in caso di modifiche architettoniche, e basato su tecnologie comuni: Flash per il web, Office e Open Office per il reporting.
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Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
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