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Laura CerioloWritten by: Progetti

L’universo delle particelle in mostra al Cern

Il globo ligneo di Hervé Dessimoz (Gruppo H Architects, Ginevra) e di Thomas Buchi (Charpente Concept SA), già realizzato per l’Expo svizzera di Neuchâtel del 2002 e riassemblato a Ginevra, è il contenitore della mostra permanente del Cern «Universe of Particles», aperta al pubblico dal 1° luglio. Si tratta di una sfera di 40 m di diametro e 27 di altezza, composta esternamente da lamelle brise-soleil, sostenuta all’interno da 18 archi in legno, accessibile tramite rampe elicoidali e controsoffittata con pannelli lamellari pressati. L’allestimento della mostra, dedicata all’evoluzione dell’universo e al più grande acceleratore di particelle esistente (Large Hadron Collider), curata dall’Atelier Bruckner di Stoccarda con diversi specialisti, ripropone l’immagine del cosmo, metafora della terra, e delle particelle, micro e macro, da quelle elementari fino alle stelle, globi ancorati al piano calpestabile o appesi. E come immaginarli se non in un ambiente che si tinge di blu o di rosso (a simboleggiare il Big Ben), costellato di volumi sferici grandi e piccoli, variamente illuminati e proiettanti anelli luminosi? L’atmosfera del «planetario» multimediale e ultratecnologico è suggestiva e s’illumina di dieci display (occhi sferici), di sei chioschi informativi (a calotta sferoidale) di una gigantesca sezione sferica interattiva. La «passeggiata cosmica» è sponsorizzata da Rolex.

Autore

  • Laura Ceriolo

    Insegna all'ULB e al Politecnico di Bruxelles, e all'EPFL di Losanna. Si è laureata in architettura a Venezia (IUAV), poi specializzata all'Ecole normale supérieure di Cachan-Parigi. È dottore di ricerca in Storia delle scienze e delle tecniche costruttive, ha frequentato il master in Ponti dell'ENPC di Parigi, sempre sostenuta da solide fondamenta umanistiche, preziosa eredità della formazione liceale classica. Ha insegnato presso le Università di Architettura di Venezia, Losanna, Mendrisio. Per 10 anni è stata redattrice della rivista svizzera "Archi”, e collabora tra gli altri con “Tracés” e “il Corriere del Ticino”. Ha vinto per due anni consecutivi il Premio giovani ricercatori del Murst. A Venezia ha restaurato - primo esempio al mondo - un ponte in ghisa storico con fibre aramidiche (AFRP). I suoi ambiti di ricerca sono, oltre alla meccanica della frattura dei materiali fragili e il restauro con i materiali compositi, la storia dei materiali, dell'ingegneria e delle tecniche costruttive. Ha compartecipato alla 14. Mostra internazionale di architettura di Venezia con l'evento collaterale: „Gotthard Landscape-the unexpected view“. Ha curato mostre di architettura e strutture a Venezia, Torino e Ginevra. È stata direttrice responsabile della Fondazione Wilmotte di Venezia; perito tecnico d'ufficio del Tribunale civile di Venezia; membro attivo di varie associazioni di ingegneria, per l'arte e la storia dell'ingegneria, è autrice di numerose pubblicazioni. Collabora con la Società svizzera degli ingegneri e degli architetti

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Last modified: 14 Luglio 2015