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Written by: Città e Territorio

In Germania, l’Iba dà spazio all’emergenza sociale e ambientale

In Germania, nei territori appartenuti all’ex Ddr, ad aprile si chiudono due Internationale Bauausstellung (Iba) con due importanti presentazioni pubbliche, chiamate «Finale». L’Iba si può definire come un programma di attuazione di un progetto di riqualificazione a più livelli, ampio sia per le sue visioni e gli scenari prospettati, sia per l’estensione territoriale e temporale (10 anni) dell’operazione. Per chi ricordasse l’Iba Berlin (1987) o l’Iba Emscher Park (1999), le manifestazioni del 2010 possono rappresentare delle sorprese: l’architettura appare infatti minoritaria di fronte all’accresciuta importanza della progettazione ambientale a vasta scala e della riqualificazione a microscala urbana. Prevale un forte impegno sociale e la necessità di guardare oltre la crisi, che qui data dalla caduta del Muro. Visitare le «Finale» significa partecipare a un laboratorio aperto, dove conta la qualità degli scenari possibili proposti.
Il 10 aprile a Dessau si apre la mostra principale, dal titolo emblematico «Weniger ist Zukunft» («Poco è futuro»), della Finale dell’Iba Stadtumbau organizzata dalla Fondazione Bauhaus. Un evento che coinvolge tutto il Land Sachsen-Anhalt illustrando la trasformazione avviata in 19 sue cittadine che, dopo la riunificazione, hanno presentato in tutta la sua crudezza l’emergenza sociale e strutturale di un tessuto urbano in sgretolamento. Ne è derivata una lettura inedita dell’urbanistica, dove il paesaggio – inteso sia come verde sia come spazio pubblico – è la struttura portante su cui radicare nuovi rapporti nelle città che si contraggono. Le potenzialità delle città e dei paesi, la loro storia, il loro drammatico vuoto sono stati gli sproni per accelerare una nuova dimensione del vivere e percepire la comunità. «Stadtumbau» significa «ricostruzione», ma anche «trasformazione» e «restauro» della città: piccole variazioni di significato che hanno portato a considerare il problema sotto molteplici aspetti, da risolvere con budget risicati. Le strutture urbane esistenti sono state riprogettate in modo da disporre del maggior numero di luoghi disponibili agli usi futuri attraverso un processo che ha visto i cittadini come primi protagonisti. Non deve stupire perciò, per fare un esempio, che a Halle l’Iba abbia «solo» realizzato una pista da skate-board per rivitalizzare la piazza di un quartiere dormitorio o un sottopassaggio nell’antica città universitaria, così come a Dessau gli spazi urbani abbandonati siano stati trasformati in piccoli giardini curati dalla gente, o che ad Aschersleben, più che il nuovo palazzo comunale siano protagonisti i muri costruiti con materiali di riciclo. Sono solo alcuni dei risultati di un processo transdisciplinare che, come ha sintetizzato Omar Akbar, direttore dell’Iba Stadtumbau 2010, costituisce una chance unica. Si apre invece il 24 aprile, a Großräschen nel Brandeburgo, la Finale dell’Iba Fürst-Pückler-Land, dal nome del principe Hermann von Pückler-Muskau (1785-1871) che in questi luoghi realizzò due parchi considerati fra i più interessanti del XIX secolo. Qui il problema da risolvere è stata la devastazione territoriale (6.000 i kmq interessati) provocata dalle miniere di lignite a cielo aperto, enormi distese desertiche fra città spesso erose e distrutte dall’avanzare delle macchine escavatrici. In questo caso la soluzione, apparentemente semplice, dell’allagamento dei bacini minerari e la predisposizione di una zona lacuale turistica composta da 23 laghi, per una superficie totale di 14.000 ettari, è diventata il motore di un riscatto sociale e di trasformazione totale: individuando altre tipologie estetiche attraverso cui esprimere nuove categorie di paesaggi e creare nuove forme di appartenenza. Sono 25 i progetti pilota, la maggior parte realizzati, alcuni da completare nei prossimi anni, che l’Iba See (Iba dei Laghi) diretta da Rolf Kuhn ha finanziato alle scale più diverse. Vestigia di archeologia industriale rilette come elementi unici di un ambiente in trasformazione: il ponte trasportatore F60 di Lichterfeld è già divenuto un’attrazione a livello nazionale, trasformando un ingombrante relitto della lavorazione della lignite in un potenziale economico per la comunità locale. Altre architetture industriali, come l’impianto di depurazione di Lauchhammer sono nuovi monumenti. La riqualificazione del quartiere Sachsendorf-Madlow a Cottbus costituisce un buon esempio di retrofit dei Plattenbauten, i condomini prefabbricati che costituiscono il triste lascito della socialdemocrazia. Nei laghi hanno trovato spazio vari prototipi di case galleggianti. Mentre a Großräschen, nella nuova sede espositiva Iba-Terrassen che si affaccia sul futuro lago Ilse, è allestita la mostra principale «Die Neueroberung einer Landschaft» («La riconquista di un paesaggio»).
 

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Last modified: 25 Aprile 2017