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Luca GibelloWritten by: Reviews

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Sono la concettualizzazione di due traiettorie professionali e di ricerca i due agili volumetti di piccolo formato pubblicati da Libria (Melfi). Nonostante i lavori di Enrico Frigerio (tipo la centrale elettrica di Sparanise, presentata da questo Giornale come «Progetto del mese» nel settembre 2007) siano sempre molto apprezzabili, il suo Slow Architecture istruzioni per l’uso (prefazione di Carlo Petrini; 2009, pp. 112, euro 14) lascia delusi. Una serie di petizioni di principio (su lettura del contesto, uso dei materiali, risparmio delle risorse, gestione oculata del cantiere, manutenzione post intervento ecc.) tanto sacrosante quanto scontate. Col risultato che l’etichetta «slow» dovrebbe connotare qualsiasi tipo di architettura definibile tale, cioè progettata con buon senso.
Ben più articolata ed eteronoma la riflessione dei romani IaN+ che, con Modelli (testi di Carmelo Baglivo e Luca Galofaro, interventi di Marie-Ange Brayer, Margherita Guccione e Gabriele Mastrigli; 2010, pp. 192, euro 18), indagano, non senza qualche confusione e caduta ideologica, la crisi di rappresentatività dello spazio pubblico e la capacità del progetto di farsene carico. I loro lavori, spesso sperimentali e teorici, sono presentati come possibile antidoto.

Autore

  • Luca Gibello

    Nato a Biella (1970), nel 1996 si laurea presso il Politecnico di Torino, dove nel 2001 consegue il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica. Ha svolto attività di ricerca sui temi della trasformazione delle aree industriali dismesse in Italia. Presso il Politecnico di Torino e l'Università di Trento ha tenuto corsi di Storia dell’architettura contemporanea e di Storia della critica e della letteratura architettonica. Collabora a “Il Giornale dell’Architettura” dalla sua fondazione nel 2002; dal 2004 ne è caporedattore e dal 2015 al 2024 è direttore. Oltre a saggi critici e storici, ha pubblicato libri e ha seguito il coordinamento scientifico-redazionale del "Dizionario dell’architettura del XX secolo" per l'Istituto dell’Enciclopedia Italiana (2003). Con "Cantieri d'alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi" (2011, tradotto in francese e tedesco a cura del Club Alpino Svizzero nel 2014), primo studio sistematico sul tema, unisce l'interesse per la storia dell'architettura con la passione da sempre coltivata verso l’alpinismo (ha salito tutte le 82 vette delle Alpi sopra i 4000 metri). Nel 2012 ha fondato e da allora presiede l'associazione culturale Cantieri d'alta quota

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Last modified: 14 Luglio 2015