Londra. A fine aprile sono state rese pubbliche le prime immagini di due grandi progetti urbani: quelli inerenti Chelsea Barracks e larea accanto allex centrale elettrica di Battersea.
Qatari Diar, limpresa immobiliare proprietaria dellarea, nel dicembre 2009 aveva annunciato i vincitori del concorso per la redazione del nuovo masterplan per Chelsea Barracks: gli studi Dixon Jones, Squire Partner e Kim Wilkie. Nellarea, di circa 50.000 mq, verranno costruiti nuovi appartamenti e case, un hotel, parcheggi sotterranei; però il progetto, dal budget stimato in 3 miliardi di sterline, si caratterizza soprattutto per la previsione di numerosi giardini e piazze pubbliche, mentre limpianto viario prende spunto dal contesto urbano di Chelsea cercando dintegrarvisi al meglio. La nuova proposta – che per il momento a livello tridimensionale si limita a svaporate quanto pacificanti suggestioni – è radicalmente diversa da quella presentata dallo studio Rogers Stirk Harbour e rifiutata un anno fa: le alte torri in vetro e acciaio che guidavano il disegno dellarea avevano infatti suscitato le forti contestazioni dei residenti. Di contro, la reazione di Sir Richard Rogers non sera fatta attendere, avviando una vera e propria polemica, sostenuta da altri nomi famosi dellarchitettura inglese, a seguito dellintervento contrario del principe Carlo che affossò definitivamente il progetto. Ancora oggi, la battaglia tra lo studio darchitettura e la Qatari Diar prosegue in tribunale.
Il secondo progetto riguarda invece lenorme area che si trova tra la famosa ex centrale elettrica di Battersea (su cui è in corso la grande trasformazione firmata Rafael Viñoly) e lomonimo parco. La proposta dello studio inglese Scott Brownriggs prevede la demolizione della Marco Polo House, edificio in marmo e vetro costruito negli anni ottanta da Ian Pollard, e la successiva costruzione due nuove torri residenziali di dodici piani in vetro e acciaio, simili a quelle già realizzate per Chelsea Bridge Wharf poco più a nord.
Per il contesto in cui sono inseriti e per limportanza che rivestono per la città, i due interventi urbani presentano delle affinità, e la vicenda di Chelsea Barracks insegna che potrebbero sorgere nuove contese tra fautori dellarchitettura «tradizionale» e di quella d«avanguardia». Entrambi i progetti, comunque, sono ancora in via di sviluppo, e molto potrebbe cambiare. Nella litigiosa Londra i giochi sono ancora aperti, e non sono esclusi colpi di scena.
Articoli recenti
- Mendrisio: satira e reality show a Teatro 12 Novembre 2025
- Firenze, 25 anni dopo: al paesaggio serve un progetto 12 Novembre 2025
- Paesaggi italiani contemporanei: adattamenti, contaminazioni, fragilità 12 Novembre 2025
- Essere paesaggisti in Italia: poca chiarezza, molti ostacoli 12 Novembre 2025
- Moda, lo spazio magico delle sfilate 11 Novembre 2025
- L’insostenibilità della parola sostenibilità. Non usiamola più! 10 Novembre 2025
- Tragico crollo nella Torre dei Conti: no a scelte frettolose 8 Novembre 2025
- Jean Prouvé double face: tra valorizzazione e conservazione 5 Novembre 2025
- Un grande, raffinato, magazzino per rivoluzionare l’agricoltura 5 Novembre 2025
- La migliore architettura: politicamente corretta, poche sorprese e archistar 5 Novembre 2025
- Vitra Campus, Balkrishna Doshi celebra il silenzio 5 Novembre 2025
- Il porto di Marsiglia ha il suo nuovo, vecchio, faro 4 Novembre 2025
- Impermeabilizzazione del terrazzo: Icobit Italia il tuo alleato 4 Novembre 2025
- Il Museo più grande, simboli e nazionalismo: l’Egitto si celebra 3 Novembre 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata






















