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Fabrizio AimarWritten by: Professione e Formazione

A Oslo un museo per arte, architettura e design

La capitale norvegese prosegue la trasformazione del waterfront, rafforzando il sottile legame che la lega al mare. Sarà infatti il nuovo Museo nazionale dell’Arte, dell’architettura e del design (Nmaad) a ridisegnare un altro tassello significativo della baia, quello dell’ex stazione ferroviaria ovest (Vestbanen). Ben 237 sono state le proposte pervenute alla prima fase del concorso internazionale di progettazione a partecipazione aperta, bandito nel febbraio 2009 dalla Municipalità in accordo con il ministero dei Beni culturali, l’Associazione nazionale architetti e le organizzazioni per i disabili. Delle sei ammesse alla seconda fase, a inizio aprile la giuria ha annunciato la terna vincitrice che ora procederà alla fase finale di pre-progetto, presentando contemporaneamente un’offerta economica.
In attesa dell’approvazione parlamentare, prevista per il 2012, in via temporanea il primo premio è andato ai berlinesi Kleihues+Schuwerk, impegnati in Italia nella trasformazione dell’ex Metallurgica Tempini di Brescia in Museo dell’industria e del lavoro (ma il cui cantiere tarda a partire per mancanza di fondi). Il loro progetto, «Forum Artis», è scelto per la forza iconica sapientemente trattenuta in termini di proporzioni e dettagli. Degni di nota la flessibilità e la logistica, pensata in modo tale che biblioteca, laboratori e punti aggregativi possano funzionare come servizio alla città, indipendentemente dagli orari di apertura del museo. Secondo e terzo premio sono andati a due studi danesi: rispettivamente JaJa Architects + Jakob Rolver (autori della soluzione «Urban Transition») e Henning Larsen (con «Trylleesken»).
Il bando richiedeva un centro di eccellenza per le arti visive, atto ad accorpare e razionalizzare le frammentarie raccolte museali lungo un percorso espositivo di 54.000 mq. Requisiti essenziali erano la valorizzazione del rapporto visivo con il fiordo e con la seicentesca fortezza di Akershus, l’interazione con le memorie culturali della stazione esistente
e la sostenibilità economica e ambientale dell’intervento. Secondo le stime, la fine lavori è attesa nel 2016, con un budget da definire: tuttavia per l’intero riassetto del waterfront la Municipalità ha stanziato oltre 420 milioni di dollari. Oslo si unisce così alla lunga lista di città che sperano nel rilancio della propria immagine attraverso l’«effetto Bilbao». Basti ricordare, nelle vicinanze del sito, la Norske Opera & Ballett dei norvegesi Snøhetta (premio Mies van der Rohe 2009), nonché l’atteso quanto assai dibattuto Museo Munch dello spagnolo Juan Herreros, vincitore di un altro concorso nell’aprile 2009.

Autore

  • Fabrizio Aimar

    Nato ad Asti nel 1983 e laureato a pieni voti presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino nel 2008, ha collaborato per alcuni anni studi professionali (contribuendo al progetto costruttivo del grattacielo Intesa Sanpaolo di RPBW a Torino). Nel 2014 apre il proprio studio ad Asti. Dal 2009 collabora per diverse testate di settore, sia nazionali che estere, tra cui “Il Giornale dell’Architettura” (fino al 2014), architetto.info, ingegneri.info e “C3 magazine” (Corea del Sud). Dal 2010 è membro della Commissione cultura dell’Ordine degli Architetti di Asti. È stato guest lecturer presso l’Università di Auckland e relatore invitato al XXVIII Salone Internazionale del Libro di Torino.

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Last modified: 17 Luglio 2015