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Written by: Design

Tra edizione limitata e serie vince la presa con spine retrattili

Londra. Tra i vincitori delle sette categorie (architettura, moda, interior, grafica, interactive, product e trasporti) dei Brit Insurance Designs of the Year 2010, il Design Award è andato a Min Kyu Choi, neolaureato in Disegno industriale al Royal College of Art di Londra. Il progetto, vincitore nella categoria «product», si chiama «Folding Plug» e non è inedito: lo scorso anno ha conquistato la terza piazza al James Dyson Award. Si tratta di una presa elettrica dotata di tre spine retrattili. Dopo il lancio di iPad da parte di Apple è quasi naturale pensare che il riscontro mediatico nato attorno agli scenari prossimi venturi del mondo a portata di touch screen abbia in qualche modo dato nuova aurea anche al micro-dispositivo. Visto con questa luce, «Folding Plug» rappresenta una piccola rivoluzione di misura all’interno della grande rivoluzione tecnologica. In numeri è 1 cm di spessore, circa un quarto rispetto alle dimensioni di una presa standard, più o meno la stessa dal 1946. Min Kyu Choi afferma di aver messo a punto il progetto per risolvere un desiderio personale: dotare di mini-presa il suo MacBook Air, il laptop più sottile sul mercato.
Nel 2009, sempre al passo con i tempi, i «Brit» avevano incoronato Shepard Fairey, autore della campagna di affissione di Barack Obama. Nell’edizione 2010, la giuria presieduta da Antony Gormley ha indicato nel design la nuova via alla progettazione del presente. Sette le categorie in gara. Per l’architettura, l’esperimento di edilizia sociale partecipata Las Anacuas firmato dai cileni Elemental in quel di Monterrey (Messico), ha surclassato grandi opere come il Maxxi di Roma dell’angloirachena Zaha Hadid e il Neues Museum di Berlino di David Chipperfield. Nella moda si registra l’omaggio postumo a Alexander McQueen; mentre nella categoria trasporti il veivolo elettrico cinese E430 di Yuneec International ha battuto la Mission One Superbike di Yves Béhar, una due ruote per centauri in cerca di un eco-toy, e l’aggressiva Gina, l’ultimo motore visionario di Bmw.
Folding Plug, con gli altri 99 progetti in short list, è in mostra fino al 31 ottobre al Design Museum di Londra. Complessivamente, per la maggior parte dei candidati, riconoscibilità, innovazione e avanguardia si sono confermate come linee guida della selezione. Capitolo a parte, la sezione «product», che apre nuovi scenari di lettura e riunisce, con agilità di sguardo, progetti ad alto contenuto di prototipazione, come la pubblicatissima 360° Work Chair di Konstantin Grcic per Magis, e ready made forse non troppo sofisticati, come il più fragile Pallet Furniture di Nina Tolstrup di StudioMama, che la stessa designer definisce «sostenibile, accessibile, nonché un agente di cambiamento sociale»: in breve, una collezione di mobili in legno in disuso, materia prima facile da trovare, più istruzioni di falegnameria fai-da-te disponibili per il download da www.studiomama.com. Sarà. In pieno clima bipartisan, dove grande serie e limited edition convivono spensieratamente, il melting pot ha visto affiancati l’olandese Peter Marigold – in finale con un progetto (per pochi) come la Palindrome Series, la scorsa estate a Basilea in occasione di Design Miami – e la vecchia guardia rappresentata dal giapponese Shigeru Ban. Quest’ultimo, pur lavorando alla progettazione di una sedia che, parafrasando Gertrude Stein («una sedia è una sedia, è una sedia»), ha imposto con forza una riflessione sul valore della ricerca su scala industriale, grazie ai centellinati grammi della Carbon Fibre Chair, prototipata con un materiale in corsa con il futuro. Obiettivo dichiarato dal progettista, «Una sedia che fosse più leggera della Superleggera di Gio Ponti». Dejan Sudijc, nel presentare quest’edizione dei Brit Insurance Designs Awards, ha rimarcato la centralità del design nell’agenda culturale del Duemila. La giuria ha risposto, assegnando il testimone dei tempi alla micro-presa del giovane Min Kyu Choi. Tenendo conto che Internet è stato candidato ai Nobel per la pace, i Brit sembrano essere ancora una volta in linea con l’agenda internazionale. www.designsoftheyear.com; www.designmuseum.org

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Last modified: 17 Luglio 2015