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Written by: Progetti

Sbloccati i 220 milioni di euro per il centro storico di Napoli

Napoli. Dopo quasi un anno perso e la burrascosa sostituzione di due assessori comunali (incriminati ma poi scagionati) il piano per il centro storico comincia a fare i primi passi concreti. La città, assieme ad altri 19 comuni campani con più di 50.000 abitanti, aveva ricevuto fondi europei per il settennio 2007/2012 al fine di migliorare la qualità dell’ambiente non solo con il restauro di monumenti ma anche con un’articolata serie d’interventi sulla parte «fisica» del centro storico. I fondi messi a disposizione dalla Regione nel 2008 per il solo centro storico di Napoli sono pari a circa 220 milioni, a cui si aggiungono alcuni protocolli per l’accesso ad altre misure di finanziamento regionale su settori specifici (turismo, welfare, sicurezza, trasporti, imprenditorialità, studentati) che potrebbero raddoppiare la somma. Un impegno economico non indifferente che dovrebbe generare benefici effetti sull’intera città se verrà garantita la qualità dei progetti e la loro organica integrazione. A tale scopo, nel luglio 2008 è stata costituita una cabina di regia voluta dall’allora governatore Antonio Bassolino e composta da Regione, Comune, Mibac e Arcidiocesi di Napoli.
A Napoli si è discusso molto su come utilizzare i fondi europei in convegni, articoli, riflessioni pubbliche: alcuni sostenevano che i progetti non dovessero essere polverizzati in tanti piccoli interventi ma concentrati solo in alcune aree «deboli», che potessero trasmettere a tutta la città gli effetti della riqualificazione. La scelta del Comune che, con decisione della Giunta regionale, nel mese di marzo è diventato soggetto attuatore del processo, è stata invece quella di distribuire i finanziamenti su moltissimi immobili. Pasquale Belfiore, il nuovo assessore per il centro storico che si è trovato sul tavolo circa 180 siti (scelti dagli uffici comunali e privi di riscontro con le aspettative della città) ha ritenuto opportuno non accantonare l’elenco ma ha tentato di scremarlo fino ad arrivare a «sole» 125 aree d’intervento. In particolare, cinque progetti sono stati già trasmessi alla Regione, e ad aprile vanno in Giunta per l’approvazione dei primi 30 milioni. Si tratta di progetti già pronti: l’Albergo dei Poveri (a cui andranno 20 milioni), una scuola nel rione Stella, una casa per anziani nel quartiere dei Cristallini, un intervento sui teatri romani e un altro destinato al museo Filangieri.
Per i professionisti (napoletani e non) si tratterà certamente di una grande opportunità lavorativa: si stima che i nuovi incarichi potrebbero coinvolgere – sommando anche i protocolli aggiuntivi e le 240 manifestazioni d’interesse proposte dai cittadini – un migliaio di professionisti. Il meccanismo generale dovrebbe reggersi su gare pubbliche (quindi nessun incarico diretto e nessuna lista riservata di progettisti). Potranno parteciparvi per curriculum gruppi costituiti da un minimo di 5 professionisti corrispondenti a competenze diverse (progettazione, impianti, restauro, strutture, sicurezza). Ogni gruppo dovrà affiancare un professionista senior a un professionista junior (con iscrizione all’Albo non superiore ai 5 anni); inoltre, ogni formazione (che dovrà essere presieduta obbligatoriamente da un architetto) non potrà partecipare a più di tre bandi e ne potrà vincere uno solo. I gruppi verranno scelti in base a una graduatoria generale il cui punteggio sarà ottenuto da un buon curriculum di restauro. Non verrà dato molto peso ai fattori economici e al tempo risparmiato, né alla relazione programmatica. Sarà invece premiata la presenza di raggruppamenti con particolare competenza in materia di risparmio energetico, e chi accoglie nel gruppo professionisti usciti dal mondo del lavoro in tarda età.
Nel 2013 bisognerà chiudere gli ultimi appalti e rendicontare tutto entro dicembre 2015. Ricordando che la giunta Iervolino lascerà nel giugno 2011, Belfiore ci ha detto che il suo obiettivo è aprire entro allora almeno il 30% dei cantieri e lanciare due grandi concorsi pubblici d’idee, uno per la piazza del Mercato, un’area che vuole recuperare la sua vocazione e che ha bisogno di un disegno complessivo, e uno per piazza Cavour, nodo di mobilità di tutta la regione.
La città attende con scetticismo millenario. Molti sospettano che si tratti di un ennesimo spot elettorale; speriamo di sbagliarci.

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Last modified: 17 Luglio 2015