Roma. Coscienze annebbiate dalla smania dellevento e dallansia di compiacere londivago senso della storia della politica, sintonizzata ora sulle note risorgimentali dellItalia unita, hanno reso addirittura necessario un pronunciamento del Consiglio superiore del Mibac, per scongiurare il trasferimento dei tesori della Quadreria Corsini alla Galleria nazionale dellarte antica di Palazzo Barberini. Alla levata di scudi bipartisan che si opponeva allapproccio puramente funzionale del Ministero di razionalizzare e «valorizzare» la distribuzione dei dipinti, tagliando i costi di gestione della galleria facendola assorbire dal nuovo polo museale romano della «Grande Barberini» hanno risposto tutti; dopo lappello degli studiosi dellUniversità di Roma, Vittorio Casale ed Enzo Borsellino, si sono aggiunti Andrea Emiliani, Bruno Toscano, Marisa Dalai Emiliani, Lucio Villari, Vittorio Sgarbi, Carlo Bertelli, Marco Dezzi Bardeschi, mentre Alvar Gonzales-Palacios ha parlato di «inaudita barbarie».
Cè voluto il definitivo pronunciamento del Consiglio superiore per lasciare intatto un luogo che rappresenta un momento di pace e meditazione lontano dal chiasso delle mostre a tema e dellevento culturale: «La galleria Corsini, esempio unico a Roma di collezione settecentesca di gusto toscano, deve esssere conservata filologicamente nella sua fisionomia originaria, sulla base degli inventari del 1750, 1771, e 1784, in rapporto organico con gli ambienti architettonici, le decorazioni e gli arredi di Palazzo Corsini, nella forma recentemente ripristinata».
Nel silenzio delle sale del palazzo sapientemente «rinnovato» da Ferdinando Fuga per il cardinale Neri Corsini, si può ammirare la sbalorditiva collezione che offre «venerabili dipinti» di Caravaggio, Rubens, Ribera, van Dick. La Quadreria, ospitata al piano nobile, è composta da oltre 300 dipinti dei secoli XIV-XVIII e da molte sculture e preziosi oggetti darredo, allinterno dellelegante decorazione pittorica dei secoli XVIII e XIX: straordinario risultato della passione collezionistica della famiglia. Mantenutasi pressoché integra dal Settecento a oggi, costituisce una testimonianza rara e preziosa del fenomeno del collezionismo a Roma, sopravvissuta eccezionalmente inalterata grazie allistituto del fidecommesso.
Con la generosa donazione allo Stato da parte del Principe Tommaso Corsini nel 1883, è divenuta il nucleo della prima Galleria nazionale dArte antica costituitasi a Roma. La sua ubicazione privilegiata nel cuore del rione di Trastevere, adiacente alla Villa Farnesina, affacciata sullOrto botanico e connessa con lAccademia nazionale dei Lincei, ne fanno un polo culturale integrato di grande rilevanza culturale da valorizzare.
Il nuovo allestimento espositivo, curato dalla direttrice Paola Mangia, cui si deve anche laccurato restauro delle sale e degli arredi, ripropone lantica «quadreria storica dei Corsini» nel suo momento di massimo prestigio e apertura culturale nella storia della famiglia e del Palazzo, impersonato dalla grande figura intellettuale del cardinal Neri Corsini, assistito dal critico classicista Giovan Gaetano Bottari. Sulla base degli allestimenti storici (documentati dallinventario del 1771), e sui disegni di Tommaso Corsini degli anni settanta dellOttocento, la distribuzione dei dipinti sulle pareti ripropone, per quanto possibile, il criterio ordinativo originario, basato sulla corrispondenza di alcune opere, finalizzata a una lettura di ambiti stilistici e cronologici, di scuole e di maniere della pittura italiana ed europea.
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