Abraham è morto in un incidente dauto sullautostrada di Los Angeles/Downtown nella notte del 4 marzo. Larchitetto austro-americano aveva appena partecipato a un dibattito al Southern California Institute of Architecture (SCI-Arc).
Nato nel 1933 a Linz, Abraham ha sempre lavorato tra Austria e Stati Uniti dove si era trasferito dal 1964. Linsegnamento ha costituito gran parte della sua attività: fino al 1968 presso la Rhode Island School of Design a Providence, dal 1971 al Pratt institute di New York; nel 1971 diventa anche professore di architettura alla Irwin S. Chanin School della Cooper Union, nel 1985 viene nominato Davenport professor alla Yale University e nel 1987 Roche professor alla Harvard University.
Accanto allattività di insegnamento, Abraham progetta e costruisce sia in Austria che negli Stati Uniti. I suoi progetti e i suoi disegni riscuotono lattenzione internazionale e sono spesso in netto contrasto con la sua opera.
Negli anni cinquanta in Austria lavora con Walter Pichler e St. Florian. Fra il 1962 e il 1967, realizza le sue serie di città immaginarie, progetti urbani tecnologici per un mondo ossessionato dalla tecnica. Grande considerazione ricevono le sue discussioni sul disegno e le sue espressioni poetiche. Fra il 1970 e il 1984 si collocano le sue case immaginarie. Disegni mai realistici ma interpretazioni poetiche della realtà, sono caratterizzati da isometrie prospettiche in netto contrasto con i frammenti paesaggistici in cui sono inseriti. Negli anni settanta e ottanta prende parte a numerosi concorsi e lavora su progetti mai realizzati come i Nove progetti per Venezia (1979-81), con una riflessione del tutto personale sulla città lagunare, il monumento a un edificio caduto proposto in seguito al crollo della Kongresshalle di Berlino (1981) o la Times Square Theatre Tower (1984). Le case che costruisce nellambito dellIba di Berlino (1983-1986) mostrano invece forme scultoree senza compromessi a cui manca molto delle minuzie dei suoi disegni. Ma è con lIstituto di cultura austriaca di New York che conosce il maggior successo. Vincitore del concorso nel 1992, ledificio, è concluso nel 2002. Collocato su un limitato appezzamento di terreno, è suddiviso verticalmente in tre parti e con la sua forte espressione scultorea assume la durezza cristallina apparsa nelle architetture immaginarie. Tra le altre realizzazioni negli Stati Uniti ricordiamo il Rainbow Plaza a Niagara Falls (vicino alla frontiera con il Canada, 1977) e la Library for the Anthology Film Archives a New York (1998).
Articoli recenti
- Gli alberi salveranno le città (se potranno vivere nei loro spazi) 1 Aprile 2025
- Giappone, il pellegrinaggio verso un altrove ideale 1 Aprile 2025
- Dolcini, il legno, la ex chiesa: un’assorta meditazione 1 Aprile 2025
- Pierluigi Nicolin (1941-2025) 31 Marzo 2025
- Architetti, chiedetevi per chi progettate 30 Marzo 2025
- Domus di BIG: nel 2025 copertine pesanti 29 Marzo 2025
- Architettura e inclusività: le ragioni di uno Speciale 26 Marzo 2025
- All’insù, 9 giorni in Valle Camonica per guardare verso l’alto 26 Marzo 2025
- L’archiviaggio. Lapponia svedese, verso la città che si muove 25 Marzo 2025
- Case dolci case (d’artista) 23 Marzo 2025
- Nel suo Politecnico, tutto il mondo di Carlo De Carli 22 Marzo 2025
- Com’è dolce la città: nelle librerie italiane il mito della prossimità 22 Marzo 2025
- Corrente Urbana, Open Call per ripensare il Lungotevere 19 Marzo 2025
- Reggio Calabria e Napoli, le onde (s)travolgenti di Hadid 18 Marzo 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata