Birmingham (Gran Bretagna). Sono iniziati a gennaio i lavori per la costruzione della nuova biblioteca della città inglese, firmata dallo studio olandese Mecanoo. Il progetto, da 193 milioni di sterline, ha incontrato diverse difficoltà e rappresenta lepilogo di una saga lunga 7 anni iniziata con la presentazione del progetto di Richard Rogers, poi abbandonato perché troppo costoso (la stima finale aveva superato i 300 milioni di sterline).
Il nuovo edificio prenderà il posto dellattuale biblioteca realizzata nel 1974 da John Madin, che, sebbene impopolare, si può considerare un perfetto esempio di british modernism, dove il cemento la fa da padrone in tutti gli aspetti della struttura. Molte sono le critiche mosse dai gruppi più conservatori, che speravano di salvare la vecchia costruzione includendola tra la lista degli edifici storici; tuttavia, un secco no è arrivato a novembre da parte del ministro della Cultura e del turismo Margareth Hodge, rendendo così vane le lamentele dellEnglish Heritage e dando via libera al progetto di Mecanoo.
La nuova biblioteca sorge tra il teatro di Birmingham, del 1970, e il Baskerville Building, risalente ai primi anni trenta. Il progetto, che definisce una serie di ambienti sviluppati su 10 piani e racchiusi da un velo metallico dallintricato disegno, garantisce flessibilità agli spazi interni, che potranno cambiare assetto a seconda delle necessità. La biblioteca sarà dotata di un impianto di climatizzazione ideato per garantire ottimali condizioni di salvaguardia per ogni tipo di collezione.
Lintervento fa parte del Big City Plan di Birmingham: in 20 anni, la città intende spendere 17 miliardi di sterline per progetti architettonici e urbani, tra cui limponente trasformazione della stazione ferroviaria su progetto di Foreign Office Architects, che da sola costerà 600 milioni. Birmingham è, dopo Liverpool, la seconda città del nord dellInghilterra fortemente impegnata in un programma di riqualificazione urbana. Tale strategia sembra accomunare vari centri minori britannici che ambiscono a una ribalta internazionale, proponendo alternative al dominio finora incontrastato di Londra. Per questa città dalla lunga tradizione manifatturiera e commerciale la strada è ancora lunga, ma le aspettative non mancano.
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