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Anche in città ci può essere «Green Life»

Milano. Dai quartieri urbani modello di sostenibilità ai dettagli tecnologici per ridurre gli impatti del nostro abitare quotidiano. Attraversa tutte le scale architettoniche la mostra organizzata, oltre che dalla Triennale, da Legambiente e dall’istituto di ricerche Ambiente Italia. L’esposizione ha un preciso orizzonte: dimostrare – spiega il gruppo dei curatori, un mix di architetti e ambientalisti – che urbano e sostenibile non sono termini contrapposti e che proprio dalle città possono giungere risposte e soluzioni concrete per un futuro di equilibrio tra architettura e ambiente.
Le tre sezioni della mostra (esperienze urbane, progetti edilizi, dettagli tecnici) propongono un percorso semplice e divulgativo, articolato su una superficie di 1.500 mq, per un pubblico ampio e non specialistico. Dal punto di vista qualitativo e quantitativo, la mostra (insieme al catalogo edito da Compositori e alle conferenze che hanno preparato nei mesi scorsi l’evento) è l’occasione per catalogare numerosi progetti. Tutti quelli selezionati (illustrati con immagini, disegni, fotografie, filmati e approfondimenti su materiali e tecnologie) sono conclusi o in cantiere. E questo è elemento non secondario rispetto a un argomento su cui, complici forti esposizioni mediatiche, è oggi possibile trovare tutto e il contrario di tutto.
Tuttavia, «Green Life» ha anche un risvolto disciplinare. Al centro della rassegna non c’è, genericamente, l’ambiente, bensì l’architettura. Un’architettura che non si mimetizza di fronte alle istanze ecologiche, bensì rivendica un ruolo centrale puntando all’integrazione tra sostenibilità e qualità estetica. Tra i progettisti selezionati alcuni nomi dello star system: da Foster con le Vivaldi Towers di Amsterdam a Rogers con l’aeroporto di Barajas. Tra gli italiani Piano, Cucinella e FAREstudio, con tre opere internazionali: rispettivamente la California Academy of Science a San Francisco (California), il Centre for Sustainable Energy a Ningbo (Cina) e il Centro per il benessere delle donne a Ouagadougou (Burkina Faso). Tre invece gli esempi italiani: il Museion e il quartiere Casanova a Bolzano e la scuola elementare di Ponzano Veneto (Treviso). Manca invece l’Italia nella sezione dedicata alle città: un percorso attraverso eco-quartieri sperimentali e politiche urbane innovative.

Autore

  • Michele Roda

    Architetto e giornalista pubblicista. Nato nel 1978, vive e lavora tra Como e Milano (dove svolge attività didattica e di ricerca al Politecnico). Dal 2025 è direttore de ilgiornaledellarchitettura.com

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Last modified: 17 Luglio 2015