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Laura MilanWritten by: Professione e Formazione

L’Università di Westminster vince (quasi) tutto

LONDRA. Anche quest’anno, il Royal Institute of British Architects (Riba) ha incoronato l’eccellenza di chi ha intrapreso gli studi in architettura in Gran Bretagna proclamando, nell’ormai consueta cerimonia tenutasi il 2 dicembre nella capitale, i vincitori del più antico premio per studenti al mondo, il President’s Medals Student Awards. Due le giurie che hanno valutato le numerose partecipazioni provenienti dagli iscritti nelle molteplici scuole di Architettura validate dal Riba, per la maggior parte britanniche ma alcune anche al di fuori dei confini nazionali, e tre i premi principali, affiancati da riconoscimenti sostenuti da numerosi sponsor tra aziende, studi professionali e fondazioni (Atkins, Som Foundation, Service Point, Ibstock Brick, Tiger e Absolut oltre che vari studi di architettura).
Per quanto riguarda la Silver Medal for the Best Design Project, tra 111 partecipanti il premio principale al miglior progetto presentato da uno studente che frequenta il corrispondente delle nostre lauree di secondo livello, è andato a Nicholas Szczepaniak (Università di Westminster; vincitore anche della Som Foundation Travelling Fellowship) per «A defensive architecture». Fortemente in tema con il dibattito attuale sui cambiamenti climatici e gli effetti che possono produrre al pianeta, il progetto, allegorico e provocatorio, immagina un fosco futuro per la foce del Blackwater, fiume dell’Essex, dove tetre torri a difesa delle coste diventano metafore viventi che dovrebbero ammonire contro il pericolo di un’imminente catastrofe e, al contempo, alla stregua di una moderna arca, proteggono e tramandano la conoscenza custodendo una biblioteca.
Dall’Architectural Association arriva invece la Bronze Medal for the Best Design Project, selezionata tra 86 partecipanti. «An Augmented Ecology of wildlife and industry» di Wen Ying Teh ha spostato l’attenzione sulla natura in crisi elaborando un progetto localizzato nei dintorni di una miniera di sale nelle isole Galapagos, dove il turismo e la produzione industriale male si adattano alla natura locale. Attraverso il ripensamento dell’attività della miniera, la studentessa ha proposto un’«ecologia ibrida», in cui natura e industria coesistono e si sostengono a vicenda.
Passando dai progetti alle dissertazioni, è di nuovo Westminster a fornire il vincitore della Dissertation Medal for the Best Dissertation: si tratta di Rebecca Gregory, con un pezzo critico su storia e tecniche dei ponti obliqui. Partendo dagli esempi di un’edizione di «The Builder» del xix secolo, momento di grande espansione stradale e ferroviaria e di messa a punto di nuove soluzioni architettoniche e strutturali per i ponti, «The Art Of Skew Bridges: The Technique And Its History Explored» ricostruisce, attraverso i disegni, i modelli e la geometria, le tecniche attraverso cui erano calcolati i tagli delle singole pietre che andavano a formare la struttura finita.
Tra gli altri premi e menzioni, le grafiche di «New Malacovia» di Pascal Bronner (University College di Londra) e «Desert(ed) Hotel» di Anam Hasan (Università di Greenwich) si sono aggiudicate il Serjeant Award for Excellence in Drawing, rispettivamente per i progetti di studenti di secondo e primo livello, mentre il secondo Som Foundation Travelling Fellowship è andato a «The Secret Policemen’s Saloon» di Robert Taylor (Università di Sheffield). Come tutti gli anni, le sale del Riba ospitano fino a fine gennaio la mostra di tutti i partecipanti.
www.presidentsmedals.com

Autore

  • Architetto e dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica, si laurea e si abilita all’esercizio della professione a Torino. Iscritta all’Ordine degli architetti di Torino, lavora per diversi studi professionali e per il Politecnico di Torino, come borsista e assegnista di ricerca. Ha seguito mostre internazionali, progetti e pubblicazioni su Carlo Mollino e dal 2002 collabora con “Il Giornale dell’Architettura”, dove segue il settore dedicato alla formazione e all’esercizio della professione. Dal 2010 partecipa attivamente alle iniziative dell’Ordine degli architetti di Torino, come membro di due focus group (Professione creativa e qualità e promozione del progetto) e giurata nella 9° e 10° edizione del Premio Architetture rivelate. Nel 2014 fonda lo studio Comunicarch con Cristiana Chiorino, che, focalizzato sulla comunicazione dell’architettura, fa anche parte del network internazionale Guiding Architects. Co-fondatrice nel 2017 dell’associazione Open House Torino, è attualmente caporedattrice de “Il Giornale dell’Architettura” e curatrice de “Il Giornale dell’architettura, il nostro primo podcast”.

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Last modified: 17 Luglio 2015