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Written by: Città e Territorio

Eco-towns inglesi, drastica riduzione

Alla fine saranno costruite, entro il 2016, solo in quattro località: North-West Bicester (su progetto di Terry Farrell); Whitehill-Bordon (Edaw con Zed Factory e Alan Baxter & Associates); Rackheath (Lsi Architects); China Clay-St. Austell (Terence O’Rourke con Alan Baxter & Associates). Verranno edificati ex novo 10.000 alloggi: villette dotate di pannelli solari, vetri isolanti e sistema di riciclo delle acque. Ogni eco-città disporrà di 2.500 case, tutte a consumo zero poiché dotate delle ultime tecnologie sul risparmio energetico: ovunque sarà possibile ricaricare le auto elettriche, prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente i nuovi agglomerati. Fortemente volute dal primo ministro britannico Gordon Brown nell’aprile 2008, i siti destinati a ospitare le città del futuro erano inizialmente 15, ma l’iniziativa ha incontrato forti resistenze soprattutto da parte delle autorità locali, che intravedono nella costruzione dei nuovi centri urbani eco-sostenibili troppi problemi: gli ambientalisti ne contestano la localizzazione (le eco-città sorgeranno in zone verdi, lontane da aree urbanizzate), mentre le associazioni che si battono per la difesa del territorio pensano che sia più opportuno riqualificare zone già edificate e ristrutturare abitazioni preesistenti secondo gli attuali criteri di efficienza.

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Last modified: 17 Luglio 2015