Alla fine saranno costruite, entro il 2016, solo in quattro località: North-West Bicester (su progetto di Terry Farrell); Whitehill-Bordon (Edaw con Zed Factory e Alan Baxter & Associates); Rackheath (Lsi Architects); China Clay-St. Austell (Terence ORourke con Alan Baxter & Associates). Verranno edificati ex novo 10.000 alloggi: villette dotate di pannelli solari, vetri isolanti e sistema di riciclo delle acque. Ogni eco-città disporrà di 2.500 case, tutte a consumo zero poiché dotate delle ultime tecnologie sul risparmio energetico: ovunque sarà possibile ricaricare le auto elettriche, prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente i nuovi agglomerati. Fortemente volute dal primo ministro britannico Gordon Brown nellaprile 2008, i siti destinati a ospitare le città del futuro erano inizialmente 15, ma liniziativa ha incontrato forti resistenze soprattutto da parte delle autorità locali, che intravedono nella costruzione dei nuovi centri urbani eco-sostenibili troppi problemi: gli ambientalisti ne contestano la localizzazione (le eco-città sorgeranno in zone verdi, lontane da aree urbanizzate), mentre le associazioni che si battono per la difesa del territorio pensano che sia più opportuno riqualificare zone già edificate e ristrutturare abitazioni preesistenti secondo gli attuali criteri di efficienza.
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Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
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