PARIGI. La Cité de larchitecture et du patrimoine inaugura il nuovo anno con una retrospettiva dedicata allopera di Claude Parent, architetto poliedrico dotato di un forte senso della costruzione e del cantiere e allo stesso tempo capace di elaborare concezioni teoriche ai limiti dellutopia. In unepoca ricca di grandi firme ma avara di «veri maestri», Parent ha saputo costituire un atelier che è divenuto una scuola, presso la quale si sono formati architetti del calibro di Odile Decq, François Roche e Jean Nouvel, che come tributo al proprio mentore firma lallestimento dellesposizione.
La propensione naturale di Parent per il disegno verrà rappresentata in mostra da una sezione trasversale, «Cabinet de dessins», che accompagna lo sviluppo cronologico della sua attività, dagli esordi come illustratore di riviste di moda alle incisioni di città utopiche disposte su piani obliqui, dai rigorosi elaborati costruttivi alle serie di tavole oniriche dai misteriosi titoli «Entrelacs de loblique», «Colères», «Le Nombril de la France».
La formazione di Parent avviene allinizio degli anni cinquanta, quando frequenta lEcole des Beaux Arts ed è membro attivo del Groupe Espace, collettivo artistico che promuove lintegrazione delle arti plastiche in architettura. Dopo uno stage presso latelier di Le Corbusier, Parent inizia una carriera costellata di collaborazioni preziose con artisti e architetti come Ionel Schein, Nicholas Schöffer, Yves Klein, Jean Tinguely e soprattutto André Bloc, fondatore di «LArchitecture dAujourdhui», con cui progetta la Maison de lIran nella città universitaria di Parigi. Le frequentazioni artistiche lo spingono a maturare un approccio plastico allarchitettura che lo porta a mettere in discussione il primato del funzionalismo e della progettazione basata sul disegno di piante e prospetti, guidandolo nella definizione di quella che venne allepoca considerata uneresia, la teoria dellarchitettura obliqua, e che solo oggi, a quarantanni di distanza, riceve grazie agli allievi di Parent il necessario tributo. La revisione politica dellarchitettura che abbraccia larco degli anni sessanta lo vede fondatore, insieme a Paul Virilio, del gruppo Architecture Principe e autore della chiesa-bunker di Sainte-
Bernadette du Banlay a Nevers, ispirata alle costruzioni difensive disseminate lungo lAtlantico.
Dopo aver realizzato numerose ville che costituiscono altrettante opere darte, come il cubo inclinato della Maison Drusch a Versailles o la casa Bloc ad Antibes, Parent affronta un cambio di scala considerevole dedicandosi al disegno di centri commerciali di ampie dimensioni e di nuove «Maisons de latome», le centrali nucleari di Cattenom e di Chooz: paesaggi architettonici, queste ultime, degni di Etienne-Louis Boullée per la grandeur della geometria pura applicata allordine gigante e al contempo estremamente moderno, nel suo farsi «gioco sapiente di volumi sotto la luce». Da tempo Emil Kaufmann ci ha abituati a considerare la storia dellarchitettura francese come una successione continua di generazioni di maestri e allievi, Da Ledoux a Le Corbusier, e se oggi volessimo scrivere un proseguo alla sua dissertazione, in modo da arrivare sino allepoca contemporanea e a Nouvel, il trait dunion indispensabile sarebbe allora Parent.
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