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Written by: Professione e Formazione

Artefice di grandi strutture in «carrozzeria metallica»

Claude era una persona gentile e aperta. Aveva il grande dono di ammaliare i suoi interlocutori con le parole e interessarli così alle sue idee e ai suoi progetti. In occasione del nostro ultimo incontro a Berlino, in primavera, si era detto fortemente stupito dei progetti di trasformazione, a suo dire un po’ esitanti, dell’aeroporto di Tempelhof: era convinto che quel luogo necessitasse di un gesto deciso e disegnò, come proposta, un edificio a travi affacciato tutt’intorno alla pista.
Vasconi è stato uno degli architetti francesi più importanti e di maggior successo degli ultimi quarant’anni. Nacque a Rosheim, paesino dell’Alsazia, e dopo aver studiato architettura all’Ecole Nationale Supérieure des Arts et Industries a Strasburgo, collaborò nel 1965-1966 con Rolf Gutbrod e Frei Otto a Stoccarda e nel 1969 aprì il suo studio a Parigi. Nel 1979, da un progetto redatto insieme a Georges Pencreac’h, sorse, nel centro di Parigi, il centro commerciale «Forum des Halles» (nella foto in basso), con accesso alla metropolitana e alla linea Rer, realizzato al posto del famoso mercato coperto ottocentesco di Victor Baltard, demolito tra le proteste a metà anni settanta. Naturalmente il «buco di Parigi» destò grande scalpore. (Nei prossimi anni il complesso verrà sostituito da un nuovo centro commerciale, opera di Patrick Berger e Jacques Anziutti).
Seguirono, negli anni ottanta e novanta, grandi progetti come il palazzo dei congressi e l’Opera «Le Corum» a Montpellier, il centro culturale e il centro congressi a Colmar e Reims, la Camera di commercio e una sede bancaria in Lussemburgo, il palazzo di giustizia a Grenoble e il nuovo ospedale di Strasburgo. Quest’anno la collaborazione con Thomas Schinko ha portato all’inaugurazione del liceo Gallieni a Tolosa.
Strutture lineari contraddistinguono lo stile di Vasconi, lunghe facciate a nastro, spesso arricchite da un’«onda». Preferiva costruire in acciaio e ricoprire queste grandi forme di una pelle argentea che evocasse la tecnologia, una sorta di «carrozzeria metallica», pur mantenendo una linea decisa. Con le loro forme sfaccettate, gli angoli arrotondati e gli spigoli obliqui, gli edifici di Vasconi si presentano come imponenti e solitari.
Vasconi parlava tedesco. Dopo la caduta del muro Berlino era diventata la sua passione, vi aveva aperto uno studio e si dedicava con grande energia a progetti importanti. Purtroppo non ebbe fortuna con i committenti: il complesso per uffici Spandauer Tor rimase per molto tempo in stato di abbandono, mentre un altro edificio adibito a uffici nei pressi di Alexanderplatz venne bloccato prima ancora dell’inizio dei lavori. Il lavoro più importante resta la trasformazione del sito industriale di Borsig a Berlino-Tegel in un centro commerciale dal tetto ondulato. Nel 1994 aveva vinto il concorso, ma a causa della sua proposta a fasce scure di vetri e pietra dovette ingoiare molte critiche. Il progetto dell’ospedale Princesse Grace sulla rocca di Monaco, scelto da Albero II nel 2008, è stato forse il suo maggiore successo.

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Last modified: 17 Luglio 2015