Rotterdam. Il 21 ottobre, con una settimana di ritardo, è stato annunciato lo studio vincitore del concorso nazionale per la nuova sede degli uffici municipali di Rotterdam: Oma di Rem Koolhaas, larchistar olandese che proprio qualche mese fa ha firmato linizio dei lavori per il grattacielo De Rotterdam a Kop van Zuid, sancendo il suo definitivo riavvicinamento alla terra da cui da tempo si era allontanato per «andare a est», come lui stesso ha dichiarato più volte.
Il concorso era arrivato alla seconda fase lo scorso maggio, con cinque studi di architettura, Claus en Kaan, Meyer en Van Schooten, SeArch, Mecanoo e Oma, selezionati su 66 proposte, e ha riscosso molto interesse da parte dei cittadini: tantissimi gli ingressi alle mostre appositamente allestite al Nai e allinfo point del Comune.
A polarizzare soprattutto lattenzione è stato lambizioso intento della municipalità di costruire ledificio più sostenibile della nazione. È proprio per il soddisfacimento di questa ambizione, come ha dichiarato lassessore per le politiche abitative e urbane Karakus, che il progetto di Oma è stato scelto. Ad aver pesato in modo decisivo è stato il sistema modulare costituito da cellule a elevato isolamento che possono essere aggiunte o sottratte a seconda delle esigenze, oltre allattenzione dedicata allo spazio pubblico, una sorta di piazza urbana ricavata tra i due corpi in cui ledificio è articolato.
Ma se re Rem ha conquistato la giuria, il pubblico si era espresso in modo diverso. I cittadini, infatti, chiamati a esprimersi durante le mostre, avevano preferito il progetto di SeArch, che la giuria ha invece giudicato troppo eccentrico rispetto alladiacente edificio storico Stadstimmerhuis, costruito negli anni cinquanta.
Il progetto di Oma tuttavia, ol tre a essere eco-orientato, rivela una drammatica rassomiglianza con il grattacielo per uffici, abitazioni e hotel «Skyvillage» di Mvrdv che un anno fa ha vinto il concorso bandito dalla municipalità di Copenhagen, conquistando la giuria esattamente con le stesse caratteristiche. Anche i disegni concettuali sembrano usciti da uno scanner. Che il maestro abbia copiato gli allievi?
Articoli recenti
- Firenze, 25 anni dopo: al paesaggio serve un progetto 12 Novembre 2025
- Paesaggi italiani contemporanei: adattamenti, contaminazioni, fragilità 12 Novembre 2025
- Essere paesaggisti in Italia: poca chiarezza, molti ostacoli 12 Novembre 2025
- Moda, lo spazio magico delle sfilate 11 Novembre 2025
- L’insostenibilità della parola sostenibilità. Non usiamola più! 10 Novembre 2025
- Tragico crollo nella Torre dei Conti: no a scelte frettolose 8 Novembre 2025
- Jean Prouvé double face: tra valorizzazione e conservazione 5 Novembre 2025
- Un grande, raffinato, magazzino per rivoluzionare l’agricoltura 5 Novembre 2025
- La migliore architettura: politicamente corretta, poche sorprese e archistar 5 Novembre 2025
- Vitra Campus, Balkrishna Doshi celebra il silenzio 5 Novembre 2025
- Il porto di Marsiglia ha il suo nuovo, vecchio, faro 4 Novembre 2025
- Impermeabilizzazione del terrazzo: Icobit Italia il tuo alleato 4 Novembre 2025
- Il Museo più grande, simboli e nazionalismo: l’Egitto si celebra 3 Novembre 2025
- Forma e relazioni in mostra alla Sapienza 3 Novembre 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata























