Giulio Forte, coordinatore del gruppo costituito da Elisabetta Avallone, Gabriella Colucci, Simone Orsi e Andrea Sciolari, si è aggiudicato il primo premio del concorso internazionale didee per la riconfigurazione spaziale della cattedrale del Castello aragonese di Ischia, conclusosi il 2 ottobre in occasione del 14° Incontro ischitano di Architettura mediterranea organizzato dallIsam (Istituto per larchitettura mediterranea). La cattedrale, privata della sua copertura nei cannoneggiamenti inglesi del 1809, è uno di quei recinti della meraviglia che il Mediterraneo talvolta riserva: paradosso di uno spazio che, da rovina, è capace di raggiungere un rapporto con il paesaggio del tutto compiuto. Il progetto vincitore (nei disegni) pare non voler incidere su questo equilibrio, nellautonomia strutturale della copertura proposta: soluzione espressiva, elegante, estesa quanto larea dellantica chiesa e forse, per questo, un poco eccessiva. Al secondo posto, il progetto di Stefania Franceschi (con Leonardo Germani e Angelo Rocco) completa ledificio senza rinunciare alla dialettica con il paesaggio mediante una struttura a lamelle di legno; dialettica che il terzo classificato (Leonardo Paiella con Pedro Ferriera da Silva, Monica Ravazzolo, Chiara Sebastiana Ternullo) riformula in unelegante maglia metallica ai medesimi scopi. Oltre i risultati, forse carenti rispetto a una piena rispondenza alla delicata integrazione ambientale dellopera, gli 80 progetti pervenuti hanno saputo mostrare «un panorama vasto di proposte che danno una visione adeguata dellintero orizzonte nellodierna ricerca architettonica», come ha dichiarato Antonello Monaco, presidente dellIsam (www.isamweb.eu).
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