Visit Sponsor

Alba CappellieriWritten by: Design

In Corea Incheon parla italiano

Dimenticate Dubai e le sue palme di plastica, i fasti da petrodollari e i grattacieli di marmo, le città del futuro sono Incheon e Sochi. L’indice vaga sul mappamondo? Non siete i soli a non conoscere la terza metropoli della Corea o la sede delle XXII Olimpiadi invernali del 2014, inclusa tra quelle città che stanno per subire una metamorfosi radicale e per questo sono già frequentate da archistar e da investitori globali. Mentre l’amena cittadina russa amata da Putin e dai nuovi oligarchi sarà una resort city dotata di tutte le infrastrutture sportive per i giochi invernali, Incheon, con i suoi due milioni e mezzo di abitanti, oggi satellite di Seoul, è al centro di uno sviluppo capillare, promosso da ingenti finanziamenti governativi e metropolitani, che intende trasformarla nella città simbolo della nuova Asia. Raramente si è visto tale dispiego di forze, capace – almeno per il momento- di mettere d’accordo pubblico e privato, arte, business e politica, locale e globale.
Strategicamente posizionata sul Mar Giallo, nel mezzo di Giappone e Cina, è dotata di infrastrutture di prim’ordine, il porto è il più importante della costa occidentale coreana e l’aeroporto è il secondo scalo al mondo per i trasporti cargo e decimo per numero di passeggeri. Nondimeno si sta potenziando l’attrattività fiscale del territorio, a inizio settembre Foster + Partners ha vinto il concorso internazionale per lo sviluppo del masterplan per l’espansione della Incheon Free Economic Zone, un ampio programma a uso misto nel quale vengono offerti speciali incentivi fiscali alle società straniere che vi si stabiliscono, oltre a una semplificazione delle procedure burocratiche e amministrative.
In questa corsa da guinness l’Italia svolge un ruolo importante per le sue eccellenze: moda e design. Non è un caso se le vestali dell’Italian style quali Miuccia Prada e Carla Sozzani hanno già marcato il territorio, con l’apertura del 10 Corso Como e del Prada Transformer, il mutante espositivo di Rem Koolhaas in grado di ruotare su se stesso e assumere configurazioni diverse. Incheon omaggia l’Italia e quest’ultima ricambia con una visita di stato appena compiuta dal presidente Giorgio Napolitano che, non mancando certo di enfasi, ha commentato: «la collaborazione tra Italia e Corea è destinata ad arricchire entrambi, nella condivisione della creatività, dell’inventiva tecnologica, del raffinato gusto estetico dei nostri due paesi». Il presidente e i vertici della Farnesina hanno inaugurato il 15 settembre Triennale Incheon, sede distaccata della Triennale di Milano, afferente al Distretto Culturale Milano Design City di Incheon, vasto progetto di cui sono protagonisti numerosi istituti culturali milanesi, con lo scopo di costituire un nucleo di eccellenza all’interno del più ampio intervento di trasformazione di un’estesa area della municipalità di Incheon, a sud di Seoul, dove sorgerà il polo fieristico Incheon Complex.
Triennale Incheon, progettata da Atelier Mendini e Archiban, occupa un’area di 6.000 mq e rievoca, nella sua architettura, la sede storica di Milano nel profilo e negli archi della facciata. Si inaugura con la prima interpretazione del Triennale Design Museum; uno spazio per mostre temporanee; un bookstore; un caffè e un ristorante nell’impostazione già sperimentata a Tokyo di un satellite milanese, e, come dichiara con encomiabile ottimismo il presidente Davide Rampello: «credo che in città-mondo come Incheon, Shanghai, New York, sia necessario rappresentare l’Italia attraverso un luogo destinato alla promozione e alla valorizzazione di arte, architettura, design e moda, ma anche del mondo dell’impresa e del turismo, e sono convinto che la Triennale di Milano, con Triennale Incheon, diventerà un modello da seguire e un punto di riferimento».

Autore

  • Alba Cappellieri

    Professore ordinario al Politecnico di Milano, dove dirige il corso di laurea in Design della moda. Dal 2014 è direttrice del Museo del Gioiello di Vicenza. Ha dedicato al design e alle sue intersezioni con la moda numerose mostre e libri, ha partecipato a convegni internazionali e vinto premi e riconoscimenti, ma considera il suo maggior successo avere incuriosito i suoi studenti a scoprire le storie meno note ed evidenti del design, stabilendo connessioni e convergenze senza mai fermarsi alle apparenze.

    Visualizza tutti gli articoli

About Author

(Visited 65 times, 1 visits today)
Share
Last modified: 17 Luglio 2015