Il Consiglio di Stato, con limportante sentenza 1741 del 23 marzo 2009, fornisce un completo panorama sulle procedure di project financing, chiarendo i poteri che la pubblica amministrazione ha nella loro valutazione, la valenza del piano economico e finanziario, la corretta articolazione della procedura di scelta del promotore e lapplicabilità delle prescrizioni contenute nei bandi di gara.
Per quanto concerne la discrezionalità dellamministrazione e la valenza del piano economico e finanziario, il Supremo Giudice amministrativo ha messo in risalto, conformemente allorientamento già consolidatosi negli anni, il principio per cui lamministrazione, nella valutazione della rispondenza della proposta degli aspiranti promotori al pubblico interesse, eserciti una discrezionalità «in alto grado». Questo significa che la scelta del promotore è caratterizzata dalla massima ampiezza di discrezionalità e da incisive e sostanziali valutazioni di merito strettamente connesse a scelte interne dellamministrazione che, sola, può valutare i vari aspetti tecnici ed economici delle proposte. In tale contesto, la validità del piano economico e finanziario del progetto costituisce certamente il presupposto dellintera operazione di project financing ma, daltro canto, anche lapprezzamento di tale specifico aspetto della proposta deve essere operato nel quadro complessivo dellindividuazione della proposta ritenuta più conforme al pubblico interesse.
In sostanza, il piano economico e finanziario viene ad assumere una valenza essenziale, ma la sua valutazione e i criteri di preferenza di un piano rispetto a un altro sono solo uno dei parametri di valutazione complessivi che lamministrazione deve prendere in esame per la rispondenza a pubblico interesse del singolo progetto presentato.
Assumono, al riguardo, rilevanza altrettanto fondamentale altri criteri, quali la fattibilità sotto il profilo costruttivo, urbanistico e ambientale, la qualità progettuale rapportata al differente grado di approfondimento tra tutte le sue componenti e le modalità di gestione dellopera. Quindi, tutti i suddetti parametri costituiscono oggetto di valutazione discrezionale della pubblica amministrazione e la scelta finale, se non affetta da irragionevolezza, illogicità, contraddittorietà ed errori di fatto, non è certamente censurabile davanti al giudice amministrativo. Riguardo le prescrizioni dei bandi di gara, altro nodo affrontato dal Consiglio di Stato, il riferimento è stato alla rilevanza degli «autolimiti», che lamministrazione aggiunge a quanto già contemplato dalla legge. La sentenza chiarisce che, qualora eventuali prescrizioni ulteriori rispetto a quelle previste dalla normativa vigente siano contenute in atti destinati a regolare la procedura di project financing (quali ad esempio i bandi di gara), tali prescrizioni costituiscono per lamministrazione vincoli autoimposti, ai quali non è consentito derogare.
Articoli recenti
- Mendrisio: satira e reality show a Teatro 12 Novembre 2025
- Firenze, 25 anni dopo: al paesaggio serve un progetto 12 Novembre 2025
- Paesaggi italiani contemporanei: adattamenti, contaminazioni, fragilità 12 Novembre 2025
- Essere paesaggisti in Italia: poca chiarezza, molti ostacoli 12 Novembre 2025
- Moda, lo spazio magico delle sfilate 11 Novembre 2025
- L’insostenibilità della parola sostenibilità. Non usiamola più! 10 Novembre 2025
- Tragico crollo nella Torre dei Conti: no a scelte frettolose 8 Novembre 2025
- Jean Prouvé double face: tra valorizzazione e conservazione 5 Novembre 2025
- Un grande, raffinato, magazzino per rivoluzionare l’agricoltura 5 Novembre 2025
- La migliore architettura: politicamente corretta, poche sorprese e archistar 5 Novembre 2025
- Vitra Campus, Balkrishna Doshi celebra il silenzio 5 Novembre 2025
- Il porto di Marsiglia ha il suo nuovo, vecchio, faro 4 Novembre 2025
- Impermeabilizzazione del terrazzo: Icobit Italia il tuo alleato 4 Novembre 2025
- Il Museo più grande, simboli e nazionalismo: l’Egitto si celebra 3 Novembre 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata






















