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Written by: Design

Il Brasile va di moda


SAN PAOLO DEL BRASILE. Tra il 17 e il 23 di giugno si è svolta la 27ma São Paulo Fashion Week Spfw), considerata l’appuntamento più importante della moda latinoamericana. Sotto il segno della passione, tema scelto per questa edizione, la Spfw ha celebrato l’anno della Francia in Brasile, entrando nel fitto calendario di eventi frutto della collaborazione tra i due paesi. Teatro della manifestazione è stato il palazzo della Biennale di San Paolo progettato da Oscar Niemeyer. Per l’occasione i tre piani dell’edificio sono stati allestiti con decorazioni che nostalgicamente rimandano agli ambienti cortigiani francesi.
Lo spazio ha ospitato un’esposizione ricca di importanti nomi dell’haute couture brasiliana e francese, tra i quali risalta Gustavo Lins. Lo stilista brasiliano ha presentato una serie di abiti rappresentativi delle sue ultime cinque collezioni. Nei lavori di Lins è intuibile la sua formazione in architettura che, come lui stesso sottolinea, riemerge sia nella scelta dei riferimenti tipologici (il kimono è una delle sue più grandi passioni), sia in un approccio sintetico al processo creativo che privilegia le geometrie, un uso discreto del colore e non lascia mai spazio a esuberanze kitsch.
Ma la manifestazione si è distinta soprattutto per la qualità e la diversità delle sfilate, più di cinquanta, che si sono svolte durante i setti giorni, e per il gran numero di avvenimenti organizzati in parallelo. Se le dimensioni della Spfw denotano l’eccellente grado di maturità raggiunto dal fashion business brasiliano che proprio non sembra risentire della crisi, dalle passerelle arrivano nuove conferme creative. Ormai da molto tempo la moda brasiliana suscita la curiosità internazionale ed è guardata con grande ammirazione, e in questa edizione appare sempre più chiaro che il Brasile può esprimere un proprio stile senza dover temere il confronto con altre realtà nazionali più blasonate.
Sembra emergere una nuova estetica per la donna brasiliana, non più necessariamente sensuale come vorrebbero gli stereotipi, ma certamente femminile. Molti stilisti hanno proposto silhouette geometriche per abiti che cadono comodi sul corpo e permettono la valorizzazione dei movimenti attraverso i giochi di luci e ombre dei tessuti.
C’è spazio anche per la sperimentazione. La griffe Carlota Joakina, per esempio, aggrega la luce dei led alle sue creazioni per giocare con i loro volumi.
Gli esempi di Lins e Joakina evidenziano il forte collegamento con il design e la cultura di progetto che caratterizza la moda brasiliana. In questa linea si colloca anche Melissa, la brand di calzature in plastica disegnate da celebri designers e architetti (come Karim Rashid e recentemente Zaha Hadid) e da firme storiche della moda (come Fiorucci e Vivienne Westwood).
Per celebrare i 30 anni di attività che l’azienda compie proprio nel 2009, Melissa ha lanciato un suo profumo che ricorda la caratteristica fragranza tutti frutti delle sue scarpe. Per l’occasione il flagship store di Melissa è stato reinterpretato dal promettente designer e architetto brasiliano Marcelo Rosenbaum, che ha proposto un allestimento basato su immagini 3D visualizzabili attraverso occhiali stereoscopici e ricco di stimoli sensoriali per restituire le varie tonalità del profumo.
Dobbiamo certamente continuare a guardare con attenzione al Brasile e a San Paolo che sta diventando uno dei poli creativi più rilevanti del mondo.

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Last modified: 18 Luglio 2015