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Written by: Professione e Formazione

Doppio concorso, stesso esito

MADRID. La vicenda che da dieci mesi mantiene in stand by l’aggiudicazione del concorso per la ristrutturazione dell’antica Manifattura Tabacchi sembra essersi finalmente conclusa con la conferma dell’incarico allo studio Nieto & Sobejano. Tutto ha inizio con la decisione del ministero dei Beni culturali di bandire un concorso a inviti per la progettazione di un Centro nazionale per le Arti visive (CNAV) a gestione statale, un’istituzione pioneristica in Spagna con finalità di ricerca e divulgazione di fotografia, cinema, video e televisione. La sede prescelta sono i circa 30.000 mq della storica Manifattura tabacchi, edificio sorto a fine Settecento come Fábrica Real de Aguardientes e rimasto praticamente inattivo da fine anni novanta. Gli studi invitati dalla SEGIPSA (Società statale di gestione del patrimonio immobiliare ) sono sette, tutti spagnoli, d’indubbio prestigio; una commissione aggiudica il primo premio ai madrileni Fuensanta Nieto e Enrique Sobejano.
Pochi giorni dopo la presentazione del progetto alla stampa scoppia il bubbone: il Consiglio superiore del Collegio degli architetti impugna il procedimento definendolo poco tra sparente ed equo, oltre che irrispettoso delle normative europee in materia di concorsi pubblici. Il Consiglio si scaglia contro ministero e SEGIPSA, minacciando di ricorrere ai tribunali anche per inadempimento da parte di quest’ultima del principio di pubblicità (l’avviso sarebbe dovuto comparire nel Gazzetta ufficiale della Comunità europea e nel sito web della società). Il ministro si difende affermando che la modalità di aggiudicazione diretta è stata dettata dalla necessità di ridurre i tempi di realizzazione dell’opera, ma a distanza di tre mesi arriva la rettifica e la marcia indietro del Ministero: viene bandito un nuovo concorso pubblico, questa volta a partecipazione aperta, per la progettazione, esecuzione e direzione lavori del CNAV, con la clausola che i partecipanti abbiano già all’attivo un edificio a destinazione culturale, realizzato negli ultimi tre anni, con un preventivo di spesa di almeno 10 milioni. Questa volta sono quattro gli studi che si candidano, tra cui Nieto & Sobejano, che vengono nuovamente proclamati vincitori. A questo punto, dissolto ogni dubbio sulla legittimità del progetto, non dovrebbero esserci intoppi all’inizio dei lavori di quello che è stato definito il progetto di punta dell’attuale legislatura, che costerà allo Stato 30 milioni e che dovrebbe concludersi nel 2012.

Autore

  • Francesca Comotti

    Laureata in architettura al Politecnico di Milano nel 1998, dopo alcuni anni come libero professionista rivolge la sua attenzione al mondo editoriale, formandosi presso la redazione della rivista «Area» e il settore libri di Federico Motta Editore. La tesi in urbanistica, con i professori Giancarlo Consonni e Giuseppe Turchini le apre (inconsapevolmente) la strada verso quella che è diventata la sua città di adozione, Barcellona, dove risiede dal 2004. Da qui consolida il suo percorso professionale come giornalista freelance specializzata in architettura contemporanea, collaborando stabilmente con alcune testate di settore italiane e come corrispondente per «Il Giornale dell’Architettura». Per la casa editrice spagnola Loft Ediciones ha pubblicato come co-autrice «Atlas for living», «Atlas de arquitectura del paisaje» e «Sketch landscape»

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Last modified: 18 Luglio 2015