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Irene MeneghelliWritten by: Professione e Formazione

Fassa Bortolo e LafargeHolcim, i vincitori

Fassa Bortolo e LafargeHolcim, i vincitori
Il Premio Fassa Bortolo e i LafargeHolcim Awards dimostrano che la sostenibilità è diventata una caratteristica intrinseca al progetto di architettura

 

L’ultimo trimestre ha visto la conclusione dei lavori per due importanti riconoscimenti internazionali di architettura, entrambi finalizzati a premiare la sostenibilità: il Premio Architettura sostenibile Fassa Bortolo e i LafargeHolcim Awards.

 

Premio Architettura sostenibile Fassa Bortolo

Ideato nel 2003 dalla storica azienda nel mondo dell’edilizia, insieme alla facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, è giunto alla XII edizione: con cadenza biennale, alterna premi per tesi di laurea, dottorato o master e premi per opere realizzate negli ultimi cinque anni, di nuova edificazione o riqualificazione urbano-architettonica e di paesaggio, significative nei termini di sostenibilità. La giuria di questa edizione, guidata dall’architetto Thomas Herzog (presidente a partire dall’edizione 2008), era composta da Louisa Hutton, Diebedo Francis Kerè, Roberto di Giulio e Nicola Marzot. Hanno concorso 83 studi di architettura e ingegneria, dei quali il 69% esteri: i premi sono consistiti in una medaglia d’oro, tre medaglie d’argento, sette menzioni d’onore e un premio speciale introdotto quest’anno, dedicato ai progetti che hanno saputo utilizzare le soluzioni appartenenti ai sistemi Fassa Bortolo.

Il primo premio è stato conferito al progetto del Centro di riabilitazione psicomotoria Jigiya So a Kati (Repubblica del Mali; nella foto di copertina) dello studio Caravatti_Caravatti Architetti (Monza): “Il progetto risolve in maniera organica e funzionale una molteplicità di questioni funzionali, tecniche, climatiche e sociali attraverso l’utilizzo intelligente di materiali poveri ampiamente diffusi in queste aree e con tecnologie costruttive semplici al punto da poter essere impiegate anche da manodopera non specializzata”.

I tre interventi che si sono aggiudicati le medaglie d’argento sono l’edificio per la nuova sede Norvento a Lugo (Spagna) di Francisco Mangado, la Corte suprema dei Paesi Bassi a L’Aia di KAAN Architekten e la rivitalizzazione del fiume Aire a Ginevra (Svizzera) del gruppo Superpositions.

Hanno ricevuto menzioni d’onore la casa di cura Erika Horn ad Andritz (Graz, Austria) di Dietger Wissounig Architekten, il parco Buitenschot a Hoofddorp (Amsterdam, Paesi Bassi) di H+N+S Landscape Architects e Paul de Kort visual artist, il Polak Building a Rotterdam (Paesi Bassi) dello studio Paul de Ruiter Architects, la caserma dei pompieri di Versciaco (Bolzano) di Pedevilla Architects, il Sydney Park Water re-use project a Sydney (Australia) di Turf Design Studio and Environmental Partnership e l’Hakusuy Nursery School a Sakura (Giappone) di Yamazaki Kentaro Design Workshop.

Infine, lo studio Alvisi Kirimoto & partners, con l’edificio Podernuovo a Palazzone cantina Bulgari a San Casciano dei Bagni (Siena), hanno ricevuto sia la menzione d’onore che il “Premio speciale Fassa Bortolo”. Sono stati segnalati inoltre nove progetti per la sezione classica del Premio e quattro per la sezione speciale Fassa Bortolo.

 

LafargeHolcim Awards

Istituiti dalla Fondazione LafargeHolcim nel 2003 e giungi alla quinta edizione, spaziano a livello globale suddivisi in cinque regioni del mondo (Europa, Nord America, Sud America, Asia e Africa medio-orientale), premiando progettisti e imprese che “mostrano risposte sostenibili a questioni tecnologiche, ambientali, socioeconomiche e culturali che interessano l’edilizia moderna”. L’importo per questa edizione arriva fino a due milioni di dollari, distribuiti tra i circa duecento progetti premiati: per questo motivo i lavori che concorrono non devono essere conclusi bensì in una fase avanzata di progettazione.

Nella sezione Europa, il primo premio è stato conferito ex-aequo a due interventi, entrambi locati a Bruxelles: gestione intelligente dei rifiuti, del team TETRA Architekten e integrazione di un impianto di calcestruzzo esistente, dello studio BC Architects; due progetti che considerano le attività produttive integrate nella vita della città e dei suoi abitanti e propongono un’architettura capace di accogliere varie possibilità di sviluppo. Il terzo premio è andato al progetto posti auto abitati a Londra, di Bill Dunster del gruppo ZED factory, nato dalla volontà di risolvere il problema della carenza di alloggi a prezzi accessibili. La terna di progetti concorrerà, con quelle vincenti degli altri quattro continenti, all’assegnazione dei Global Awards entro l’estate 2018.

Quattro sono stati inoltre i progetti a cui sono stati conferiti i premi di riconoscimento: teatro indipendente a Bucarest, di Asociatia Culturala Grivita 53, sito archeologico di scavo a Pontevedra, Spagna, dello studio AGi architects, archeologia radicale presso il sito di Augusta Raurica in Svizzera di Karamuk Kuo Architekten e Centro ricreativo a Bordeaux, Francia, del team NP2F di Parigi.

Il premio Next Generation, riservato a studenti e professionisti fino ai 30 anni, ha visto una partecipazione molto ampia e il riconoscimento a quattro lavori: Ecommunity a Lodz, Polonia, riqualificazione di uno spazio industriale dismesso in un edificio abitativo, di Malgorzata Mader; Modern sanctuary a Otyn, Polonia, riconversione di un monastero in un centro di riabilitazione, di Jakub Grabowski; Liquid Era in Russia, nuovi concetti spaziali per la città del futuro, di Anna Andronova e Slow burn, struttura per combattere gli incendi boschivi a Collobrieres, Francia, di Frédéric Bouvier.

Da ultimo, l’edizione 2017 ha visto l’introduzione del premio “LafargeHolcim Building Better Recognition”, assegnato ad un edificio vincente nelle edizioni precedenti e ultimato in modo significativo per l’edilizia sostenibile: l’edificio universitario a Parigi di Gilles Delalex e Muoto Architecture Studio, progetto vincitore nel 2014 completato nel 2016.

 

 

Autore

  • Irene Meneghelli

    Nata nel 1991 in Provincia di Verona, si laurea nel 2016 in Architettura e culture del progetto presso l’Università IUAV di Venezia con una tesi di paesaggio e riqualificazione. Attualmente lavora come architetto a Verona e collabora con la rivista dell’Ordine provinciale “Architetti Verona” per la redazione di articoli riguardanti la sfera architettonica del territorio veronese. Appassionata di fotografia di architettura e paesaggio, oltre a dedicarsi alla fotografia come free-lance, dal 2015 collabora con la rivista “Domus” per la quale ha svolto vari servizi fotografici

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Last modified: 6 Dicembre 2017