In accompagnamento alle elezioni dei nuovi Consigli degli Ordini provinciali degli Architetti PCC, abbiamo posto una domanda a presidenti uscenti e architetti: come dovrebbe essere l’Ordine del futuro? Quali funzioni dovrebbe assolvere? L’opinione di Luigi Prestinenza Puglisi
Gli Ordini, a mio avviso, dovrebbero rappresentare al meglio la categoria. Tra gli eletti ci vorrebbero, quindi, professionisti di successo, cattedratici insigni, professionisti di rilievo delle pubbliche amministrazioni. Qualche volta, invece, si ha la sensazione che gli Ordini siano un rifugio dove gli architetti che non trovano lavoro e spazio nella società possano acquisire, grattando il barile, briciole di lavoro.
Gli Ordini dovrebbero inoltre proclamare la guerra alle istituzioni per ottenere la legge sull’architettura, facendo pesare i numeri: 150.000 architetti per 4 familiari fanno 600.000 voti in grado di spostare l’asse politico nazionale. A tal fine si dovrebbe arruolare, stanandolo, Renzo Piano, l’unico che ha seguito di stampa e prestigio internazionale per diventare il nostro testimonial. Lui farà di tutto per non farlo, perché preferisce dedicarsi ad attività più ecumeniche e meno conflittuali, che non lo distolgano dalla sua attività professionale. Noi invece dobbiamo fare di tutto per farglielo fare, minacciandolo di revocargli l’aura di nostro santo protettore.
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Last modified: 7 Giugno 2017