Finalmente una mostra con un catalogo e un ricco programma di iniziative. Rendono omaggio, con uno sguardo locale, ad uno dei maestri del Novecento, a 120 anni dalla nascita
ALESSANDRIA. Tra le città in cui Ignazio Gardella ha lasciato il suo inconfondibile segno architettonico, c’è Alessandria, dove ha iniziato la sua attività professionale ed è visibile la maggior parte delle opere del periodo razionalista. Si tratta di architetture di cui gli abitanti della città devono riappropriarsi e che devono imparare a comprendere fino in fondo attraverso la mostra “Ignazio Gardella. Progettare la città”, curata da Emanuele Piccardo e aperta fino al 15 marzo 2026 alle Sale d’Arti, la corposa pubblicazione e la serie di iniziative collaterali.
La complessa macchina organizzativa, frutto di una collaborazione tra associazioni e istituzioni ed enti locali (Comune di Alessandria, ASM Costruire Insieme, l’Archivio Storico Gardella e l’associazione culturale plug_in ma anche l’Ordine degli Architetti di Alessandria, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e ANCE Alessandria) e archivi (l’Archivio storico Gardella di Oleggio e lo CSAC di Parma), e, ancora di più, la scrupolosa rilettura dell’opera gardelliana contenuta nel saggio a corredo della mostra, trova riscontro nel percorso, un po’ frammentario per la specificità del luogo, nello spazio espositivo delle Sale d’Arte di via Machiavelli.
L’essenziale allestimento della mostra si snoda su tre sale, due attigue al piano terra e una al piano superiore dedicata al lavoro “Un giardino per Ignazio Gardella” svolto dal Laboratorio di Progettazione 2A del Dipartimento Architettura e Design dell’Università degli studi di Genova tenuto dallo stesso Piccardo, con contenuti quasi esclusivamente fotografici che spaziano dalle immagini storiche in piccolo formato di Gabriele Basilico e Giorgio Casali ai nuovi scatti in un formato leggermente più grande realizzati da Marco Introini e dal curatore della mostra. Ricchezza di contributi visivi che si traduce in una complessa articolazione di letture, adatta ai cultori del tema più che ad un pubblico generalista.

Le principali opere in città
I materiali d’archivio comprendono due numeri storici di “Casabella” e alcuni schizzi e disegni di particolari costruttivi delle opere realizzate nel territorio di Alessandria fra il 1933 e il 1967, concentrate nella prima sezione: si tratta del Dispensario Antitubercolare (1933-38) e della Casa per Impiegati Borsalino (1948-52), il Sanatorio Vittorio Emanuele III (1928-38) e la sua chiesa (1929-34, che oggi versa in stato di grande degrado e attende un recupero), il Laboratorio di Igiene e Profilassi (1933-38), il Padiglione Pediatrico Ospedale Infantile Cesare Arrigo (1954-57), la Taglieria del pelo Borsalino (1949-56) e l’Istituto Tecnico Industriale A. Volta (1959-67).
La seconda sezione esplora i progetti fra Milano, Cesate (Milano), Venezia e Genova e sviluppa e rielabora la “lezione di Alessandria”.
Un passo nel percorso di valorizzazione
Di indubbio valore la ricostruzione della visione architettonica e culturale di Gardella attraverso lo studio dei testi manoscritti letti alla radio, le interviste e le lezioni all’Università, contenuti nel catalogo, edito da plug_in, insieme ai contributi di suoi cultori e studiosi quali Luca Guido, Gregorio Carboni-Maestri, Roberto Livraghi, Andrea Vergano, Angelo Lorenzi, Claudia Cavallo, Pierluigi Serraino, che non fanno parte dell’esposizione.
La mostra “Ignazio Gardella. Progettare la città”, una delle poche finora completamente dedicate all’ingegnere-architetto, va considerata il primo passo di un percorso di valorizzazione della sua figura di maestro dell’architettura italiana del Novecento.
Immagine di copertina: Ignazio Gardella, Dispensario Antitubercolare, 1933-1938, Alessandria (© Gabriele Basilico, 1990)
“Ignazio Gardella. Progettare la città”
18 dicembre 2025 – 16 marzo 2026
Sale d’Arte via Machiavelli, Alessandria
A cura di: Emanuele Piccardo
Informazioni
Il catalogo “Ignazio Gardella. Progettare la città” è curato da Emanuele Piccardo, plug_in, 2025, 388 pagine, 45 euro











































