Visita al restaurato castello di Villers-Cotterêts, con l’allestimento della Cité internationale de la langue française
VILLER-COTTERÊTS (FRANCIA). Nella regione dell’Aisne, ai margini della foresta di Retz e nel cuore del centro città, il castello di Villers-Coterêts è stato costruito nel XVI secolo durante i regni di Francesco I e Enrico II, e completato da Philibert Delorme. Successivamente, André Le Nôtre ha disegnato l’intero parco.
Tornare indietro nel tempo permette di comprendere la portata simbolica dell’istituzione di una tale entità in questa antica residenza reale, a lungo trascurata, classificata come monumento storico e diventata dominio nazionale nel 2022. Nell’agosto 1539, infatti, è qui che il re Francesco I ha firmato l’ordinanza di Villers-Coterêts, che rendeva obbligatorio l’uso della lingua francese negli atti ufficiali e nelle decisioni giudiziarie.
Il nuovo volto della Cité nel Castello
A partire dal 2018, sotto l’egida del Centro dei monumenti nazionali (CMN), l’architetto capo dei Monumenti storici Olivier Weets è stato incaricato del restauro dell’edificio vincolato, mentre gli architetti e scenografi dell’agenzia Projectiles si sono occupati degli allestimenti interni, dell’auditorium, degli arredi e della scenografia del percorso permanente, inaugurato il 30 ottobre 2023.
«Creare all’interno del castello un’identità propria della Cité, equilibrando gli spazi, l’uso e il senso in un insieme che permettesse ai visitatori di sperimentare la lingua e le emozioni era la sfida di questo progetto», afferma Hervé Bouttet, scenografo e architetto d’interni presso Projectiles.
Oltre alle attività di mediazione ed esposizione, la Cité internazionale de la langue française è un luogo di creazione con laboratori di produzione, spazi di rappresentazione, laboratori pedagogici, sale di prova e laboratori aperti a residenze di artisti. Se la lingua francese è un fondamento comune dotato di una dimensione universale di scambio tra le persone, la sua padronanza implica infatti l’assimilazione delle sue sottigliezze e complessità.
Trasformazioni e narrativa visiva
In un desiderio di appropriazione accessibile a tutti i visitatori e abitanti, tre passaggi pubblici ricreano una permeabilità tra il castello, la città e il paesaggio circostante. La Cité costituisce così ora un grande spazio pubblico gradevole e continuo tra l’ingresso sud del castello (piazza Aristide Briant), il suo parco e la foresta a nord. La recente ristrutturazione del monumento storico ha trasformato il cortile del Jeu de Paume in un’agorà che accoglie i visitatori al centro del sito e li orienta verso un percorso permanente sul tema “L’avventura del Francese”, le esposizioni temporanee, il negozio libreria, il salone da tè e i vari poli di attività.
Immaginata come un “cielo lessicale”, la vetrata che copre questo cortile integra un’installazione concepita da Projectiles per firmare l’identità del luogo. Ombreggiatore o lampadario a seconda delle ore, riunisce 89 parole che formano frasi intercambiabili secondo il senso di lettura e le sequenze di accensione. Oltre a questo dispositivo, una varietà di fonti luminose – travi e candelabri tecnici per la museografia, candele nel grande viale del cortile degli uffici e sulla facciata sud dell’appartamento reale (Logis royal), lampadario per la galleria, volta astratta per la cappella – fa del trattamento della luce elaborato dal team di 8’18 Lumière un alfabeto narrativo che mette in risalto il dialogo tra l’architettura storica e la museografia.
L’allestimento, un’esperienza scenografica integrale
Giocando sulla scenografia espositiva e sulla teatralità, l’allestimento offre ai visitatori una serie di esperienze ludiche e partecipative. Lungo un percorso molto diversificato, l’esposizione permanente si sviluppa su 1.200 mq nelle sale del primo livello del Logis royal, ciascuna dotata di un dispositivo sperimentale specifico. Contemplativi, immersivi, ludici o interattivi a seconda dei casi, gli elementi scenografici sono integrati in mobili che abitano la volumetria delle sale in una scrittura continua e un’unità di materiali e colori con trattamento contrastante. Maniglie, manovelle, cartellini manipolabili, cerchiatura degli equipaggiamenti interattivi sono unificati dall’ottone dorato. Ai fini della conservazione dell’architettura storica, i pannelli espositivi che coprono le pareti sono staccati dal pavimento e dai soffitti.
Nell’ala ovest e nel padiglione del re, le esposizioni temporanee beneficiano di molteplici configurazioni di allestimento. Accessibile alla fine del percorso permanente, la libreria è situata nell’ala sud. Vicino al cortile del Jeu de paume, il caffè si apre su una terrazza sul giardino. L’ala nord riunisce l’accoglienza, l’amministrazione, i laboratori pedagogici e gli spazi d’incontro oltre all’auditorium, installato nell’ex edificio del Jeu de paume, adiacente al Logis royal.
Infine, alcuni degli edifici che circondano il cortile degli uffici sono destinati a essere ristrutturati progressivamente da partner privati per ospitare attrezzature per il tempo libero, alberghi o ristoranti.
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– Architetto capo dei monumenti storici: Olivier Weets
– Agenzie di architettura: LACAA, Scala, M+O
– Direzione lavori e scenografia: Projectiles
– Imprese: 8’18” (Concept lighting); Lundi 8 (Multimedia); Cl design (Segnaletica)
– Superficie: 5.075 m2
– Consegna: Ottobre 2023
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allestimenti , francia , monumenti , musei , restauro
Last modified: 24 Luglio 2024