La stazione di Santa Maria Novella compie 80 anni: una mostra ricorda l’esordio della modernità a Firenze
FIRENZE. Il 30 ottobre 1935 s’inaugurava il nuovo fabbricato viaggiatori della stazione Firenze Santa Maria Novella, felice esito del concorso nazionale del 1932 vinto dal «Gruppo Toscano» di Giovanni Michelucci e composto da Nello Baroni, Pier Niccolò Berardi, Italo Gamberini, Sarre Guarnieri e Leonardo Lusanna. Il concorso fu accompagnato da un forte dibattito sul ruolo della modernità in una città storica che si apprestava a realizzare il suo primo «monumento al progresso». Risale infatti proprio a quegli anni la nuova tipologia della stazione che da opera funzionale si trasforma in filtro urbano tra città e ferrovia: promenade urbana, galleria commerciale, nodo intermodale, luogo di accoglienza e crocevia di flussi di viaggiatori e cittadini. Non a caso, nella relazione di progetto si legge: «Nessun problema architettonico si presenta forse così difficoltoso come quello della sistemazione della stazione di Firenze».
Il 30 ottobre 2015, la Fondazione Michelucci ha voluto celebrare i ruoli eterogenei di Firenze SMN con una mostra permanente e una serie d’iniziative volte a valorizzare la vicenda sociale, culturale e urbana di una grande opera pubblica, possibile modello per la gestione futura della città che si appresta a nuove importanti trasformazioni. La Palazzina reale della stazione (dallo scorso aprile recuperata a nuova sede dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Firenze e della Fondazione Architetti di Firenze) ha ospitato le conferenze-lezioni di Francesco Dal Co e di Claudia Conforti. Si è ricordato il felice connubio di uomini ed eventi che hanno generato un capolavoro fondante del patrimonio architettonico del Novecento italiano ma, anche, il proficuo momento per la città di Firenze che nel medesimo giorno, alla presenza del re, inaugurava anche la Biblioteca nazionale.
La mostra racconta il contesto urbano, il concorso, il progetto vincitore, il dibattito culturale sulla nuova stazione, il cantiere, l’inaugurazione del nuovo Fabbricato viaggiatori e della Palazzina reale, la presenza dell’arte e del design in stazione. Come ha sottolineato Corrado Marcetti, direttore della Fondazione Michelucci, la scelta di collocare la mostra all’interno della stazione ha posto l’iniziale difficoltà di come organizzare uno spazio espositivo permanente in un luogo non preposto a questo scopo e, soprattutto, come presentare una ricca documentazione iconografica per coinvolgere visitatori in transito o in attesa per un limitato arco di tempo. La scelta è stata quella d’impostare la mostra come un «libro aperto» in grado di raccontare lo sviluppo di un’architettura che da sempre costituisce la porta d’ingresso a Firenze. L’allestimento ha previsto il recupero di una parte degli arredi e delle bacheche dismessi della galleria degli orari, riportati all’originario splendore. Le sezioni della mostra propongono materiali inediti dagli archivi delle Ferrovie dello Stato e dei progettisti (Michelucci, Gamberini e Baroni, quest’ultimo noto anche come eccellente fotografo), cui si aggiungono gli scatti dell’Archivio storico Locchi. Di grande interesse la sezione dedicata al cantiere, durato soli due anni (oggi impensabile!). Per dar voce a tutte le istanze, documenti originali ricostruiscono il dibattito della critica di quegli anni e scatti inediti mostrano lo spazio umanizzato dalla presenza di viaggiatori e passanti. Un’opera moderna – compendio di architettura, arte e design – ma al contempo contestuale che, nonostante il suo dirompente esordio, sembra sia sempre stata lì a incorniciare l’arrivo a Firenze.
La mostra si compone di due parti: quella permanente allestita nell’ex galleria degli orari del Salone biglietti – un luogo inedito che ha costituito una sfida ma rivelatosi idoneo – e, nella nuova galleria commerciale, quella temporanea composta da una serie d’immagini storiche che rimanda al nucleo principale.
Il programma espositivo si completa con alcune collaborazioni istituzionali. L’Archivio storico del Comune colloca nelle bacheche presso la Biblioteca delle Oblate (Sezione storica) una selezione di documenti intorno al tema «La Stazione in Rassegna», mettendo in mostra alcuni volumi de «Il Firenze, negli anni Trenta organo ufficiale d’informazione delle attività dell’amministrazione comunale. La Biblioteca nazionale centrale colloca nelle bacheche che si trovano nei pressi dell’ingresso una selezione di documenti intorno al tema «Due inaugurazioni per la città: la Biblioteca Nazionale e la stazione Firenze SMN». Il Museo Novecento propone, evidenziandone la collocazione, un percorso attraverso le opere d’arte che registrano il clima culturale e artistico degli anni trenta, nel quale operarono anche gli artisti presenti in stazione (visita guidata il 14 dicembre).
«La stazione di Firenze Santa Maria Novella. Da ottant’anni la porta della città»
Promotori: Comune di Firenze, Grandi Stazioni S.p.a., Fondazione Giovanni Michelucci con il patrocinio di: Regione Toscana con la partecipazione di: Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Firenze; Fondazione Architetti Firenze; Archivio Storico del Comune di Firenze; Biblioteca nazionale centrale di Firenze; Museo Novecento Firenze con la collaborazione di: Archivio di Stato di Firenze; Archivio Fondazione FS Italiane; Biblioteca Scienze tecnologiche – Architettura dell’Università di Firenze; Archivio Storico Foto LocchiUn progetto ideato e coordinato dalla Fondazione Giovanni Michelucci: Andrea Aleardi, Massimo Colombo, Carlo Giulianelli, Corrado Marcetti, Alessandro Masetti, Nadia Musumeci, Paola Ricco, Costanza ZainoPer informazioni:www.architetturatoscana.it
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Last modified: 30 Novembre 2015