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Davide FragassoWritten by: Città e Territorio

Pescara tra demolizioni e alienazioni

Una colpevole latitanza politico-culturale ha permesso che durante l’estate andasse in polvere l’ennesima testimonianza legata alla fondazione della città (1927). L’ex centrale del latte, pregevole architettura razionalista di Florestano Di Fausto (1932) è stata demolita nonostante gli appelli di Wwf, Italia Nostra e Comitato abruzzese del Paesaggio. Comune, Soprintendenza, Università e non ultimo l’Ordine degli Architetti (il progetto di sostituzione, un edificio per residenze e uffici, reca la firma del vicepresidente Mario D’Urbano) hanno, se non direttamente, quantomeno una responsabilità etica e morale per l’accaduto. E pare una beffa: mentre la città, ancorata a un’idea di modernità piuttosto demodé, cancella la sua storia, al contempo la celebra con un festival dannunziano. Il moncone rimasto in piedi è ora vincolato, un pittoresco atteggiamento già visto nella stazione Porta Nuova. Intanto, la Neue Nationalgalerie di Berlino vuole acquistare il tristemente famoso Huge Wine Glass di Toyo Ito, l’installazione esplosa a pochi mesi dall’inaugurazione (nella foto). L’ offerta, pari alla cifra di realizzazione dell’opera (1,1 milioni), è partita spontaneamente dal museo che accetta di prenderla in carico nelle condizioni attuali per esporla nelle sue sale.

Autore

  • Davide Fragasso

    Nasce a Pescara nel 1982 dove, senza troppa fretta, nel 2012 si laurea in architettura con una tesi sulla rigenerazione urbana dei quartieri fascisti. Interessato dalle mutazioni urbane e dalla conservazione e trasformazione del patrimonio architettonico è co-fondatore, insieme a colleghi e amici di battaglie intellettuali, del Comitato Abruzzese del paesaggio, impegnato in prima linea nella sensibilizzazione sui temi del paesaggio e dell’architettura. Nel 2009 organizza il workshop internazionale “Metro-Borghi” a cui partecipano le Università di Lubiana, Pescara e della Florida. Dal 2013 è dottorando in architettura con una ricerca sul ruolo del metodo nella pratica professionale e nell’insegnamento dell’architettura. Nel 2014 la sua ricerca è selezionata per il convegno “La ricerca che cambia” – convegno nazionale dei dottorati italiani dell’architettura, organizzata dallo IUAV. Vive e lavora come architetto in Svizzera dove, parallelamente alla professione, coltiva con ottimistica pazienza la propria personale ricerca partecipando a concorsi e convegni senza dimenticare nei ritagli di tempo la passione per la musica, la fotografia e la bicicletta.

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Last modified: 27 Gennaio 2016