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Pietro Giovanni PistoneWritten by: Reviews

Genova agli occhi di Rubens

Una retrospettiva sul pittore fiammingo a 400 anni dalla pubblicazione dei Palazzi di Genova

 

GENOVA. Come a inizio Seicento, l’arte esuberante e votata allo studio della luce di Pieter Paul Rubens (1577-1640) torna a essere protagonista in una mostra allestita a Palazzo Ducale. La mostra e il catalogo (Electa) sono curati da Nils Buttner e Anna Orlando, esito di un articolato percorso di studi scientifici. La mostra celebra la pittura di Rubens in un preciso momento storico (quello della permanenza in Italia fra 1600 e 1608), ma al contempo anche Genova, che l’artista visitò più volte e per la quale espresse chiaro apprezzamento. Approfondire il rapporto che intercorre fra città e artista ha rivelato una storia per immagini e oggetti di ciò che egli dipinse e vide, di chi incontrò e di cosa colpì il suo immaginario.

Oltre al gran numero di dipinti, sono esposti arazzi, documenti d’archivio e volumi antichi, gioielli e complementi d’arredo; il tutto reso in un’organica narrazione grazie all’allestimento dello studio GTRF Tortelli Frassoni. Il percorso si snoda attraverso le sale dell’appartamento del Doge, guidando il visitatore attraverso una luce bassa e calda, principalmente d’accento e direzionata sulle opere. I colori principali sono quelli del blu vibrante alle pareti (intervallate da bande verticali giallo-oro ai lati delle opere autografe) e del grigio dei pavimenti, che uniformano gli ambienti e lasciano in vista le sole volte e i serramenti dorati del palazzo.

 

Pittura, ma anche architettura

L’esibizione presenta un taglio storico-artistico incentrato sulla pittura, ma ha a che fare in modo indissolubile con l’architettura. Infatti, l’occasione di realizzare la mostra è legata a una ricorrenza dell’editoria architettonica: il quarto centenario dalla pubblicazione dei Palazzi di Genova, libro promosso dallo stesso Rubens e riedito in edizione tascabile da Abscondita in occasione della mostra. Il volume in folio pubblicato da Rubens (presente in più copie differenti nel catalogo), che lo vide in veste di originale divulgatore dei modelli architettonici di matrice genovese, venne dato alle stampe in due fasi successive (1622 e 1626 circa) e con criteri differenti, sebbene – nelle edizioni che ne seguirono – le due parti siano poi state pubblicate in modo unitario. Il risultato fu una raccolta dall’impronta manualistica d’incisioni tratte da disegni raccolti da Rubens, oggi conservati a Londra, ma che purtroppo non è possibile ammirare in mostra. Le incisioni riguardano piante, prospetti e sezioni dei più bei palazzi (fra cui vari della “Strada nuova”, attuale via Garibaldi), ville e di alcune chiese di Genova.

Queste raffigurazioni compaiono oggi – bianche su sfondo blu – fra le arcate sorrette dalle colonne ioniche della loggia al primo piano di Palazzo Ducale: sono l’incipit della visita, ma sono anche oggetto d’approfondimento di alcune sezioni specifiche della mostra. In particolare, la prima sala è dedicata alla storia dei volumi; ma anche la meravigliosa cappella privata del Doge, verso la chiusura del percorso, ospita un approfondimento dell’arte sacra di Rubens, con un affondo sulle chiese presentate nei Palazzi di Genova.

 

Un filo rosso

Quello delle incisioni dei palazzi genovesi accompagna l’intera mostra, comparendo alle pareti dell’allestimento a lato delle didascalie dedicate a dipinti, committenti e luoghi connessi a Rubens. E sebbene l’architettura non sia la protagonista, è tuttavia una delle principali ricadute della mostra su Genova. Infatti, così come si è scelto di non spostare i dipinti presenti in città (come ad esempio le pale d’altare nella chiesa del Gesù), invitando i visitatori ad andare ad ammirarli in loco, allo stesso modo, si suggerisce di andare a visitare le architetture dei Palazzi di Genova ove ancora oggi si trovano. È stato infatti messo a punto un progetto (con un’apposita guida) intitolato “Genova per Rubens. A Network” che conduce sui luoghi ove ha preso vita la rete di rapporti fra Rubens e la città; sono state coinvolte oltre sessanta realtà pubbliche e private, con un fitto calendario di mostre ed eventi. Un anno dedicato a Rubens quindi, ricco d’implicazioni sulla cultura architettonica urbana.

 

 

Rubens a Genova

Palazzo Ducale, Genova
dal 6 ottobre al 22 gennaio
a cura di Nils Buttner e Anna Orlando
palazzoducale.genova.it/mostra/rubens-a-genova/

Autore

  • Pietro Giovanni Pistone

    Architetto formatosi a Torino e diplomato alla Scuola di Specializzazione in “Beni Architettonici e del Paesaggio” presso il medesimo Politecnico. Ha collaborato con studi professionali di restauro architettonico e frequenta il Dottorato in “Storia Disegno Restauro” dell’Università Sapienza di Roma, svolgendo ricerche nell’ambito della storia dell’architettura moderna

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Last modified: 10 Ottobre 2022