Una mostra celebra la fondazione dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, sotto l’egida di Mario Botta
“In quanto attività che riforma e trasforma i nostri universi fisici, la progettazione è un’arte di grande seduzione anche perché implica la facoltà conoscitiva umana forse più preziosa: la costruzione dello spazio futuro”
(Mario Botta, architetto, fondatore, già direttore e professore emerito dell’Accademia di architettura, USI)
“L’architetto è il prototipo di tutto ciò che funziona al contrario della natura: invece di fare in modo che l’oggi sia semplicemente il risultato di ieri, egli fa in modo che l’oggi sia il risultato di ciò che progetta per il domani”
(Albert Jacquard)
MENDRISIO (SVIZZERA). Era il 1996 quando i primi studenti varcavano la soglia della neonata scuola di architettura ticinese: una scuola dall’offerta didattica trasversale e multidisciplinare con forte connotazione umanistica, volta alla formazione di architetti tout court, capaci di dialogare in maniera critica con i differenti ambiti professionali.
Un’accademia di architettura multidisciplinare, tecnica e umanistica
L’idea di un’accademia di architettura nella Svizzera italiana risale, già a metà Ottocento, allo statista Stefano Franscini: un’opzione dettata sia da spinte economiche, per conferire unità al Paese, sia culturali, per intrecciare in un sodalizio istituzionale la cultura mediterranea propria dell’Italia a quella d’oltralpe.
Il momento storico propizio si presenta nel 1991, quando il Canton Ticino è scelto per le celebrazioni del 700° anno dalla fondazione della Confederazione svizzera, da cui l’esigenza di rilanciare una politica universitaria in Ticino e di basarvi pertanto una terza scuola di architettura, alternativa a quelle a vocazione (o, s non altro, di denominazione) tecnica degli atenei di Zurigo e Losanna (Politecnici). Da allora al 1996 Mario Botta (memore della sua esperienza formativa presso lo IUAV di Venezia) fece il resto: parallelamente alla realizzazione delle sue architetture, comincia, con una cerchia di architetti e intellettuali, a costruire la scuola, che battezza Accademia, affinché sia, di nome e di fatto, una fucina di saperi tecnici e umanistici intersecantesi a forgiare un architetto lungimirante, dalla cultura ampia, inclusiva, trasversale e critica.
A testimonianza di questo orientamento multidisciplinare, si sono avvicendati nella scuola di Mendrisio, a vario titolo, personaggi dalla statura di Albert Jacquard (scienziato genetista), Francesco Dal Co, Kenneth Frampton, Fulvio Irace, Salvatore Settis, Leonardo Benevolo, Massimo Cacciari (filosofo), Peter Zumthor, Burkhalter & Sumi, Aurelio Galfetti (primo direttore della scuola), Bernard Huet, Peter Zumthor, Ignasi de Solà-Morales, Panos Koulermos, Esteban Bonell, Francesco Venezia, Arduino Cantafora; e, ancora, Aurelio Muttoni e Massimo Laffranchi (ingegneri strutturisti), o Gabriele Basilico e Oliviero Toscani (fotografi), solo per citarne alcuni.
Ad oggi i primi diplomati dell’accademia sono architetti maturi, protagonisti di architetture in patria e nel mondo, celebrate nel 2016 con una mostra coincidente con primo ventennale della scuola. Alcuni di essi sono i nuovi docenti della scuola, che meglio di altri possono comprendere i bisogni, ma anche il fil rouge che lega l’accademia ad un racconto che continua. Significativo per tutti sia il corso “Pensare con la mano”, tenuto da un ex discente della scuola, ora docente, Stephan Zimmerli, architetto, scenografo, musicista, artista: un invito al disegno a mano libera e su carta, alla moderazione nell’uso del disegno digitale che limita non solo il pensiero individuale e autonomo ma anche la capacità d’intuire, di vedere criticamente e tridimensionalmente con i nostri sensi e di materializzare l’idea che si proietta in una nuova architettura. In altre parole, una sintesi del pensiero che sottende l’anima della scuola, un invito a una rinnovata sensibilità cui l’accademia ha l’ambizione di contribuire.
La mostra
L’importante traguardo viene celebrato con la mostra “Architettura che fa Scuola”, presso il Teatro dell’Architettura di Mendrisio, fino al 24 dicembre 2021.
Con taglio scientifico e al tempo stesso sentimentale, l’esibizione racconta la storia e le tappe della crescita, non tanto numerica, quanto culturale e didattica, dell’istituzione ticinese. “Si articola in 15 sezioni e illustra, attraverso immagini, testi, video, pubblicazioni e modelli architettonici, la storia della facoltà, della didattica e delle produzioni culturali dell’Accademia di architettura dagli esordi fino ai nostri giorni. La sua «archeologia», ovvero le tradizioni architettoniche secolari della regione, dal Barocco alla «Scuola ticinese di architettura», gli anni della fondazione, il campus, gli atelier di progettazione, i workshop internazionali, le pubblicazioni di Mendrisio Academy Press, i cicli di conferenze pubbliche, le mostre, i professori e gli studenti… ovvero tutto ciò che ha contribuito e continua a rendere cosi esclusiva l’esperienza formativa presso l’Accademia di architettura” e che permane nero su bianco in una pubblicazione dello stesso Botta. Una rassegna esaustiva per chi non conosce la scuola, un momento di riflessione e – ce lo si lasci dire – di commozione per chi l’ha vissuta nelle vesti di docente o allievo.
Accanto a questa, la mostra “Progetto e Profezia. Il futuro secondo gli architetti” offre gli sguardi degli attuali docenti dell’Accademia proiettati verso la costruzione dello spazio futuro. Il Teatro ospita inoltre il “Swiss Architectural award 2021” e, con l’occasione, espone i lavori dei partecipanti al premio che quest’anno ha laureato lo studio francese Bruther.
Architettura che fa Scuola
a cura di Riccardo Blumer, Marco Della Torre e Bruno Pedretti
ingresso gratuito fino al 24 dicembre 2021
Orari di apertura: mar/mer/gio/ven 14-18; sab/dom 10-18
Nell’occasione è disponibile presso il Teatro dell’architettura il volume Tracce di una scuola. Accademia di architettura a Mendrisio, 1996-2021, a cura di Mario Botta, Mendrisio Academy Press – Electa, Mendrisio-Milano 2021, pp. 416.
L’Accademia in cifre:
fondazione: 1996
studenti diplomati dal 1996 al 2021: 2.074
docenti dell’accademia dal 1996 al 2021: 276
direttori dal 1996 al 2021: 8
attuali studenti iscritti: 809, di cui 25 dottorandi e 324 studenti di master
460 bachelor: 78 dal Ticino, 85 da altri cantoni, 519 dall’Italia, 127 da altri paesi
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anniversari , canton ticino , mostre , svizzera , università
Last modified: 16 Luglio 2021