Edoardo Gherardi, Museo di Santa Caterina a Treviso, particolare (Premio Riqualificazione edilizia, Veneto)

Premi IN/Architettura Triveneto: il territorio c’è!

Premi IN/Architettura Triveneto: il territorio c’è!

 

Secondo il vicepresidente della sezione Triveneto il bilancio è incoraggiante

 

Le limitazioni specifiche del momento e le difficoltà generali di questo particolare frangente storico non hanno impedito lo svolgersi dei Premi In/Architettura 2020 nel Triveneto. La circostanza che le opere valutate fossero frutto di autocandidature ha permesso di ottenere uno spaccato, sufficientemente esaustivo, dello stato dell’architettura nel nord-est italiano.

Sono state prese in esame dalla giuria complessivamente quasi 200 realizzazioni nelle tre regioni coinvolte (Veneto, Friuli Venezia Giulia e le due province autonome di Trento e Bolzano), da cui sono emerse 18 opere degne di essere premiate. Tra queste, 12 risultano essere state commissionate da privati e 6 da istituzioni pubbliche: segno incoraggiante di una diffusa e trasversale domanda di architettura, non relegata a specifici ambiti della società. Tale evidenza trova conferma anche nella varietà delle destinazioni d’uso delle opere premiate: si parte da centri congressi ed edifici scolastici, per passare attraverso l’edilizia sanitaria, i luoghi per la cultura, gli spazi destinati alla memoria, i centri per la produzione, fino agli uffici, le residenze e gli alberghi. A parte qualche significativo caso, la maggior parte delle realizzazioni presenta una scala medio-piccola, in linea con le ridotte dimensioni degli agglomerati che connotano quest’area geografica (le città più popolose superano di poco i 200.000 abitanti).

Molti dei casi esaminati fanno trasparire una committenza qualificata ed evoluta, capace di proporre programmi funzionali espliciti e ben definiti: prodromo indispensabile per un’opera meritevole. Sorprende, invece, la collocazione fisica delle eccellenze selezionate: nella maggior parte dei casi ubicate in contesti extraurbani o, tutt’al più, all’interno di piccoli centri. Quasi a testimoniare la difficoltà di attuare programmi di rigenerazione (se non a scala ridotta) e di coinvolgere luoghi complessi e stratificati come i centri urbani più importanti, pur dimostrando quasi tutti i progettisti di possedere una cultura architettonica sapiente ed equilibrata nel rapportarsi con la storia e il paesaggio circostanti.

Da uno sguardo d’insieme dei premiati emerge uno spiccato tratto di originalità delle soluzioni progettuali adottate, quasi mai riconducibili a stereotipi alla moda, veicolati dal sistema di comunicazione, e inclini invece a sperimentare con coraggio nuovi linguaggi, senza scadere nella gratuità dell’azzardo o nell’esibizionismo dell’autocompiacimento.

Trattandosi di un premio programmaticamente assegnato e condiviso dai tre grandi attori di un’opera (committente, progettista ed esecutore), un ultimo commento va speso sulla pregevole qualità costruttiva delle realizzazioni, a dimostrazione della presenza d’imprese organizzate e di eccellenti artigiani. Si conferma, anche in questo frangente, la specificità del tessuto economico locale, che ha reso il nord-est negli ultimi decenni una delle aree più vivaci della nazione: la proverbiale abilità manuale unita alla propensione all’innovazione permettono evidentemente di tradurre in pratica soluzioni ardite e complesse. Rimane ancora da verificare – e nessuna delle opere vincitrici fuga i dubbi a tal proposito – se questa capacità tecnica si sia già saldata a un’organizzazione di stampo industriale, capace di superare, magari in una struttura a rete, la tipica frammentazione delle piccole e medie imprese locali. Se si attiverà un processo virtuoso – magari stimolato anche da iniziative culturali come queste – probabilmente assisteremo al superamento delle resistenze verso la rigenerazione di significativi comparti urbani, con il conseguente adeguamento del sistema produttivo locale in ambito edilizio.

 

Elenco completo dei premiati

 

Autore

  • Michele Franzina

    Conseguita la maturità classica, si laurea in architettura a Venezia, conseguendo successivamente un master in Value Analysis al Politecnico di Milano. Trascorso un periodo di lavoro all’estero, apre il suo studio di progettazione a Padova, che a inizio anni Duemila avvia un processo di internazionalizzazione, aprendo due sedi distaccate negli Stati Uniti e a Hong Kong. Lo studio vanta realizzazioni in 30 nazioni di 4 continenti, ottenendo 16 premi internazionali, tra cui il Mipim Award, l’International Property Award e il German Design Award. All’attività professionale affianca quella di docente, relatore a convegni e curatore di mostre. È vicepresidente della sezione Triveneto dell'IN/arch