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Cristina DonatiWritten by: Professione e Formazione

Architettura toscana: contemporaneità a basso impatto, ancora interstiziale

Architettura toscana: contemporaneità a basso impatto, ancora interstiziale

La Palazzina Reale di Firenze ospita la mostra dedicata alle opere selezionate  della seconda edizione del Premio di Architettura Toscana

 

FIRENZE. Prosegue l’osservatorio sullo stato dell’architettura in Toscana con il Premio promosso dal Consiglio Regionale, Ordine degli Architetti PPC di Firenze e Pisa, Federazione Architetti PPC Toscani, ANCE Toscana e Fondazione Architetti Firenze – con il patrocinio del Consiglio Nazionale Architetti PPC. Autorevoli enti che si affidano al giudizio di una selezionata giuria di critici, accademici e professionisti.  Cosa esprime quindi la panoramica dei vincitori e partecipanti alla seconda edizione dell’atteso Premio?

Se la generazione passata definiva l’architettura contemporanea in Toscana con il termine “interstiziale”, cioè rintracciabile solo in pillole di interventi interni, restauri, ricuciture, piccoli ampliamenti, oggi siamo ancora in attesa degli sviluppi di questo sobrio minimalismo. Valutazione che emerge anche dal commento di Fabrizio Barozzi, membro di giuria, che così apre il suo saggio pubblicato nel catalogo della mostra: «Le giornate di lavoro della giuria per l’assegnazione del Premio Architettura Toscana hanno permesso di riflettere sullo stato dell’architettura in questa Regione e scoprirne le luci e ombre che lo compongono. Il numero non notevolissimo di progetti presentati per ogni categoria riflette la difficoltà intrinseca del costruire in Toscana e, di riflesso, in tutta Italia ed evidenzia con chiarezza le difficoltà della trasformazione di idee e progetti in ambiti differenti, pubblici e privati, in realizzazioni concrete».

È quindi indispensabile una riflessione politica che solleciti la rinascita dell’architettura in Toscana che ha un alto potenziale culturale, a giudicare dalla ricerca che esprimono i progetti premiati e selezionati nelle varie categorie e cioè: opera prima; allestimento e interni; nuova costruzione; restauro e recupero; spazi pubblici, paesaggio e rigenerazione.

Anche quest’anno l’Italia si conferma il Paese delle identità territoriali e la Toscana, coerente con la sua tradizione, offre una panoramica che crede nel valore della continuità della storia, espresso attraverso la valorizzazione del contesto e l’attenzione al rigore della forma, a cui si aggiunge una passione per la matericità che diviene colore, texture, design. Una selezione di opere che, come sottolinea Tommaso Barni, presidente del comitato organizzatore del PAT, si connota anche per «una grande economia di mezzi e di gesti».  Un’economia che riflette anche una generale scarsità sia di committenza pubblica che privata di alto livello: una condizione che affligge la Toscana come gran parte del resto d’Italia.

Dei sei premiati, quest’anno Firenze si aggiudica il premio nella categoria degli allestimenti, lasciando che Siena, Pistoia, Grossetto, Pisa e Prato dimostrino l’effettiva abilità costruttiva della Regione. Nel complesso, opere che esibiscono una contemporaneità a “basso impatto”, ma gran cura e competenza per i progetti di restauro e recupero.

Primi nella categoria Opera prima arrivano, ex aequo, il Podere Navigliano (a San Giovanni d’Asso – SI) e la Casetta nell’oliveto (a Serravalle Pistoiese – PT). Vincitore della categoria Opera di allestimenti o interni è stata la nuova illuminazione della Basilica di Santa Croce (Firenze), mentre il primo premio della categoria Opera di nuova costruzione è andato alla Foresteria del pellegrino di Siloe (Cinigiano – GR). A conquistare la categoria Restauro o recupero sono stati gli Arsenali della Repubblica di Pisa, mentre la categoria Spazi pubblici, paesaggio e rigenerazione è andata al progetto Shelter #1 a Prato.

Tra le opere selezionate, non potevano mancare il Centro Pecci a Prato di NIO architecten, la Cantina del Bruciato a Castagneto Carducci (Livorno) di asv3 e l’allestimento museografio di Guicciardini e Magni per il Museo di Palazzo Pretorio a Firenze.

Una radiografia che dimostra il valore della ricerca progettuale toscana che speriamo possa in futuro emergere grazie a maggiori opportunità perché, come ha affermato la consigliera regionale Elisabetta Meucci, «L’architettura è l’elemento determinante per una reale trasformazione sostenibile e qualificata del territorio e del paesaggio, fondamentale per la qualità ambientale sia degli spazi pubblici che di quelli privati». Parole che trovano una eco nel pensiero del Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani che afferma: «Mai come adesso si sente il bisogno di andare incontro alle esigenze di rispetto del nostro pianeta e in questo senso l’architettura può essere elemento chiave per una trasformazione sostenibile e qualificata del paesaggio, in quanto è fondamentale per la qualità ambientale, sia degli spazi pubblici che di quelli privati».

Non ci resta quindi che aspettare la terza edizione per vedere le ‘realizzazioni concrete’ di questa alta visione culturale e politica.

Progetti premiati

Giuria: Massimo Alvisi, Giandomenico Amendola, Fabrizio Barozzi, Luca Molinari, Francesca Torzo

 

CATEGORIA OPERA PRIMA

Primo premio

Ciclostile Architettura

Podere Navigliano

San Giovanni d’Asso (Si)

Motivazione della giuria: Il progetto è il risultato di un recupero attento del manufatto esistente attraverso l’inserimento silenzioso di pochi, chiari elementi e un controllo sensibile dei materiali e delle tecniche tradizionali.

Ex aequo

Hipnos/Nicola Brembilla

Casetta nell’oliveto ‏

Via Cagnano 4, Serravalle Pistoiese (PT)

Motivazione della giuria: Il recupero di un abuso edilizio attraverso strategie ambientali e tecniche legate fortemente al contesto esistente ha consentito di riscattare una piccola ferita nel paesaggio.

Opere selezionate

StudioTotale — Buca 10
Marco Nucifora | Alessio Orrico | Andrea Testi— More with less


CATEGORIA OPERA DI ALLESTIMENTO O DI INTERNI

Primo premio

Microscape

Illuminazione della Basilica di Santa Croce

Piazza Santa Croce, Firenze

Motivazione della giuria: L’intervento è stato apprezzato per un uso attento e prezioso dell’illuminazione come strumento narrativo che consegna al cittadino una immagine inedita della facciata della chiesa e, insieme, rende viva la piazza antistante in un dialogo inedito reso possibile da un uso innovativo delle tecnologie.

Opere selezionate
Guicciardini & Magni Architetti | Adolfo Natalini— Museo di Palazzo Pretorio


CATEGORIA OPERA DI NUOVA COSTRUZIONE

Primo premio

Edoardo Milesi & Archos

Foresteria del Pellegrino di Siloe

Monastero dell’Incarnazione, Strada San Benedetto Poggi del Sasso, Cinigiano (Gr)

Motivazione della giuria: Il progetto dimostra un perfetto inserimento nel paesaggio e un’attenzione alla topografia esistente sia in relazione al luogo che alla distanza ben calibrata tra i diversi corpi di fabbrica. L’appoggio a terra è studiato con attenzione e tutto l’intervento dimostra una coerenza costruttiva e una misura ammirevole.

Opere selezionate
asv3 officina di architettura— Cantina del Bruciato

NIO architecten— Centro Pecci, Sensing the Waves
Atelier LRA | Lapo Ruffi e Vanessa Giandonati— M Greenhouse


CATEGORIA OPERA DI RESTAURO E RECUPERO

Primo premio

Fabio Daole, Mario Pasqualetti

Arsenali della Repubblica

Piazza di Terzanaia, Pisa

Motivazione della giuria: La giuria ha apprezzato la complessiva qualità della ricostruzione sia per il ripensamento sensibile dell’architettura originale ormai in rovina, che per l’integrazione di funzioni contemporanee ben integrate nel contesto esistente.

Opere selezionate

MICROSCAPE— Sortita San Paolino


CATEGORIA OPERA SU SPAZI PUBBLICI, PAESAGGIO E RIGENERAZIONE:

Primo premio

Ecòl

Shelter#1

Via Cristoforo Colombo, Prato

Motivazione della giuria: Questa piccola “navata” tecnica diventa un contributo sociale per un contesto territoriale e sociale in profonda trasformazione offrendo uno spazio d’incontro informale inedito e necessario. L’assemblaggio e l’articolazione dei pochi materiali utilizzati è esemplare.

Opere selezionate
Tetractis Progetti | Stefano Lambardi— Canalicchio di Sotto

MICROSCAPE— Percorso ciclopedonale “Fior di Loto”
Massimo Fabbri | Michela Brachi | AlessandroPazzagli — Piazza Giuseppe Bianchini

Autore

  • Cristina Donati

    Prima collaboratrice poi redattrice della testata online fin dagli esordi nel 2014. Prematuramente scomparsa nel 2021. Studia architettura a Firenze dove consegue un Dottorato di ricerca in storia dell’architettura. Dopo la laurea si trasferisce a Oxford dove collabora con studi professionali, si occupa di editoria e cura mostre per Istituti di cultura a Londra. Ha svolto attività didattica per la Kent State University (USA) con il corso di Theories of Architetcure. Scrive per numerose riviste internazionali e svolge attività di ricerca sull’architettura contemporanea e i suoi protagonisti. Dirige la collana editoriale «Single» sul progetto contemporaneo per la Casa Editrice Altralinea. E' autrice di saggi e monografie tra cui: «Michael Hopkins» (Skira, 2006); «L’innovazione tecnologica dalla ricerca alla realizzazione» (Electa, 2008); «RSH+P, Compact City» (Electa, 2014); «Holistic Bank Design» (Altralinea, 2015).

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Last modified: 4 Giugno 2019