Si ritiene soddisfatto dellevoluzione del progetto?
Prima dei terribili eventi dell11 settembre, Larry Silverstein mi aveva contattato per apportare delle migliorie allarchitettura del Wtc, e quando ci furono gli attentati stavo per mostrargli le mie proposte. Silverstein mi chiamò dopo ventiquattrore e mi disse: «David, sarai il mio Yamasaki e disegnerai un nuovo World Trade Center». Ripensai a quello originale, prima che fosse costruito, alla buca nel terreno, e dissi che ci avrei pensato. Prima di accettare, però, volevo che lui commissionasse il progetto di ogni edificio a un architetto diverso, perché il sito era fin troppo grande per uno solo, e perché in quel modo avrebbe rispettato meglio lo spirito di New York. Gli dissi anche che occorreva trasformare il complesso e ripristinare la griglia stradale, portando tutti gli edifici al livello della strada per richiamare i pedoni. Silverstein accettò e la settimana seguente lo incontrai e gli dissi che Greenwich Street era il confine tradizionale tra Manhattan e il fiume Hudson, per cui quella e la storica Fulton Street dovevano rientrare nel sito. Sarebbero state le vie daccesso, fungendo da anticamera della zona. Gli suggerii di opporsi agli immobiliaristi che volevano un centro commerciale sotterraneo e Silverstein accolse tutte le mie proposte. Alcuni progetti erano subordinati alla richiesta della compagnia assicurativa che il complesso occupasse lo stesso spazio del precedente, ma ho potuto scegliere liberamente dove collocare gli edifici e il centro dei trasporti. E i miei principali contributi al piano sono stati il ripristino della griglia stradale nel sito e la scomposizione del complesso originale. A mio avviso doveva esserci una torre molto alta, come simbolo del sito e del centro città.
Crede che il progetto cambierà ancora in maniera consistente o, a questo punto, possiamo ritenerlo definitivo?
Direi che lidea e la forma degli edifici sono definitive, ma ci saranno dei cambiamenti nei dettagli, come ad esempio il rivestimento della base, laspetto della piazza e così via.
Comè stato per lei lavorare in squadra, e comerano i rapporti tra i vari architetti? Avete avuto motivi di scontro, fraintendimenti, momenti in cui è stato difficile collaborare?
Molti non volevano ricostruire niente sul sito, ma io ho ripensato a Londra e a Berlino dopo la Seconda guerra mondiale e ho creduto che dovessimo farlo. Non volevo mantenere il progetto del complesso preesistente, ho accettato il piano a spirale degli edifici proposti da Daniel Libeskind per il suo forte impatto e perché andava rispettata la pianta degli edifici originali come memoriale, e la spirale lavrebbe racchiuso.






















