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Non ci si improvvisa certificatori

È paradossale che si debba registrare tanta ignoranza e tanta impreparazione in Italia quando si comincia ad affrontare il problema della sostenibilità in edilizia con l’avvio di misure volte a certificare gli sprechi energetici.
Innanzitutto, sul concetto di sostenibilità (quante volte sedicenti esperti confondono bioedilizia con edilizia sostenibile), poi sul suo campo di applicazione, che mette sullo stesso piano l’edificio e l’ambiente.
E poi ancora sulla valutazione delle competenze necessarie, che paiono ogni giorno di più potersi estendere a figure professionali che nulla hanno a che fare (in ragione della diversità della loro formazione ed esperienza di lavoro) con l’edilizia o le risorse ambientali, e che vengono frettolosamente arruolate per ragioni puramente propagandistiche.
Finché si è in tempo, invece, occorre non solo richiedere apertamente ma, anticipando ogni decisione, mettere a punto un processo di formazione esclusiva e specificamente rivolta ai professionisti del settore delle costruzioni, abilitati dai propri Ordini di riferimento e capaci di trasferire le informazioni e le conoscenze acquisite a un corretto ed efficiente impiego delle regole del risparmio energetico o, meglio, dell’impiego accorto delle risorse ambientali nell’ambito delle attività di progettazione o di quelle richieste dal processo di certificazione di ogni regione.
L’occasione c’è ed è offerta dalla diffusione del protocollo itaca (Istituto per l’innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale), un sistema di valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, approvato dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni italiane nel 2004 e ora finalmente in adozione da parte di molte di esse.
Nell’ambito del protocollo d’intesa di cui sopra, l’associazione iisbe Italia (fondata nel 2005) è stata identificata come soggetto referente per le attività di formazione, insieme a itc-cnr. In tal veste ha prodotto uno schema internazionale di riferimento per la strutturazione dei corsi di formazione relativi ai sistemi di certificazione basati sull’sbemethod (per ora in Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca e Corea) e sta operando, oltre che in Italia, in molti altri contesti nazionali, per la costruzione dei loro sistemi di certificazione.
Ora si stanno preparando i corsi di formazione Protocollo itaca, che diventano la vera occasione di apprendimento a livello nazionale sui temi della sostenibilità in edilizia. I corsi – un’occasione di qualificazione professionale e di formazione specifica sugli strumenti di valutazione del protocollo – consentiranno, a chi li frequenterà con successo, di presentarsi in maniera qualificata sul mercato del lavoro e, di conseguenza, daranno una maggiore e più consapevole opportunità di acquisizione di commesse.
Ma ciò che li rende insostituibili è che avranno un approccio metodologico e di contenuti univoco a livello italiano, in modo da favorire la possibilità di operare in tutti i contesti regionali, e offriranno agli abilitati il privilegio di essere inseriti in un albo nazionale di «esperti itaca», che sarà istituito a inizio 2010. L’attivazione di un elenco di soggetti accreditati permetterà al professionista che investe tempo e risorse nella propria formazione di vedere riconosciute ufficialmente le competenze acquisite.
Sono state identificate cinque tipologie di corsi: per formatori, per certificatori, per esperti, per la formazione avanzata e per la formazione di base. Le prime tre confluiscono in ambito itaca, al fine di omogeneizzare in tutta Italia la preparazione e l’accreditamento degli attori del sistema di certificazione.
Una precisazione in merito alla differenza tra «certificatore» ed «esperto». Il primo è colui che, in riferimento a un organismo di certificazione (sia esso un ente pubblico o un organismo privato) opera nella verifica della corretta applicazione delle norme di riferimento del protocollo (analogamente al sistema iso). Il secondo è un progettista abilitato dal proprio Ordine professionale che, in possesso di riconosciute competenze sui temi generali dell’edilizia sostenibile e sull’applicazione del protocollo itaca, predispone la documentazione necessaria alla certificazione di sostenibilità degli edifici, sia per la nuova edificazione, sia per la ristrutturazione e il recupero o, più semplicemente, per lo stato di fatto.
Insomma, due professioni distinte, ma di grande prospettiva.

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Last modified: 17 Luglio 2015