Visit Sponsor

Diletta BracchiniWritten by: Città e Territorio

Proclamati i vincitori 2014 del premio europeo Urban Public Space

BARCELLONA. Il 25 aprile, presso il Centro di cultura contemporanea di Barcellona (CCCB), sono stati proclamati vincitori e finalisti dell’ottava edizione del premio europeo Urban Public Space . Si tratta di un riconoscimento volto a incoraggiare i progetti di realizzazione, valorizzazione e recupero degli spazi pubblici urbani, per far fronte ai principali problemi che le città europee stanno affrontando in seguito ai cambiamenti degli ultimi anni.
“La forma della città è strettamente legata alla democrazia”, questo lo slogan del premio, il quale si pone l’obiettivo di promuovere la coesione sociale attraverso lo spazio pubblico, chiaro indicatore della salute collettiva delle nostre città.
La competizione, istituita nel 2000 in seguito alla mostra “La riconquista dell’Europa” (CCCB, 1999), ha una cadenza biennale. Per l’edizione 2014, riguardante progetti ultimati negli anni 2012 e 2013, sono stati presentati 274 lavori provenienti da 194 città e 30 paesi europei, valutati nella seduta conclusiva dalla giuria il 3 e 4 aprile, la quale ha selezionato 25 finalisti, di cui 2 vincitori ex aequo e 4 menzioni speciali. Questa la giuria internazionale composta dai rappresentanti delle sei istituzioni che insieme al CCCB organizzano il premio: Carme Ribas (Centro di cultura contemporanea di Barcellona), Matevž ?elik (Museo di architettura e design, Lubiana), Sarah Ichioka (The Architecture Foundation, Londra), Julia Kauste (Museo di architettura finlandese, Helsinki), Francis Rambert (Citè de l’Architecture et du patrimoine, Parigi), Peter Cachola Schmal (Deutsches Architekturmuseum, Francoforte), Katharina Ritter (Architekturzentrum Wien, Vienna).

Ecco l’elenco dei progetti premiati, in mostra presso il CCCB dal 25 aprile al 4 giugno nell’esposizione “Shared Cities” e a breve sarà aggiornato l’archivio europeo di Urban Public Space che pubblicizza dal 2000 i migliori lavori presentati per il concorso.

Vincitori Ex equo:

Michel Desvigne e Foster + Partners, “Riqualificazione del vecchio porto”, Marsiglia, 2013
In abbandono da parecchi anni, è il più grande porto urbano d’Europa e occupa una baia naturale dove convergono i quartieri centrali della città. La sua riqualificazione con un costo di 45 milioni, rappresenta un’operazione cardine all’interno degli obiettivi di “Marsiglia capitale europea 2013”. L’intervento ha reso la presenza delle imbarcazioni compatibile con l’accesso e la fruizione dei cittadini eliminando le barriere architettoniche e asfaltando in granito chiaro (che evoca la pietra calcarea originaria) gli spazi un tempo adibiti a parcheggio. “La Grande Ombrière”, una struttura rettangolare di 1.000 mq, protegge dal sole e può essere sfruttata per grandi eventi.

Grupo Aranea (Francisco Leiva Ivorra, Marta García Chico & C.), “La valle intrecciata”, Elx, Spagna, 2013
Una rete di sentieri intrecciati e passerelle ha trasformato il letto del fiume Vinalopò, il quale si riduce notevolmente in corrispondenza della città di Elx, in 3 km di parco lineare che cuce insieme i quartieri che attraversa. I residenti locali si sono spontaneamente appropriati del luogo prima che fosse ufficialmente aperto, godendo delle passeggiate e rampe presenti su entrambe le sponde, ripiantate con specie vegetali autoctone, e dei ponti a forma di Y che attraversano a zig zag il fiume poggiando su pilastri che ricordano tronchi d’albero e trasmettono senso di leggerezza. (costo, circa 2,4 milioni)

Menzioni speciali:

Bernardo Bader Architects, “Il cimitero islamico”, Altach, Austria, 2012
Il progetto, che nasce pensando alla ritualità musulmana, diventa un vero e proprio monumento, emblema di un messaggio interculturale. Selezionato tra i vincitori dell’Aga Khan Award for Architecture 2013, è il secondo cimitero islamico in Austria, dove la comunità si sta ingrandendo. È costruito come un giardino, su una superficie di 8.400 mq per un costo di 2,3 milioni, in cui dominano il silenzio e il rigore di pareti parallele in cemento che organizzano sei spazi sfalsati l’uno rispetto all’altro per l’orientamento delle 700 tombe verso la Mecca. Uno di questi spazi è coperto e accoglie gli ambienti di preghiera e abluzione, studiati con attenzione ai materiali nel combinare la tradizione artigliale del legno di quercia con le geometrie astratte islamiche per filtrare le luce e aprire alcuni scorci verso la valle circostante.

Peter Beard, “Apertura delle paludi di Rainham”, Londra, 2014
A nord della foce del Tamigi, il sito è un esempio di ricchezza naturale sopravvissuta allo sprawl urbano, grazie al suo utilizzo fino al 2000 come poligono di tiro per l’esercito britannico, successivamente rilevato dalla RSPB (Società reale per la protezione degli uccelli), considerata la varietà di uccelli migratori presenti. Dal 2006 le paludi furono aperte al pubblico in modo tale che i visitatori possano oggi godere della natura selvaggia nonostante il delicato equilibrio del luogo. Eseguiti una serie d’interventi come la realizzazione di una laguna, sei passerelle in acciaio Corten, elementi scultorei in acciaio utilizzabili come panchine per un costo complessivo dei lavori di 6 milioni di euro.

Dipartimento di urbanistica di Helsinki, “Baana: corridoio pedonale e ciclabile”, Helsinki, 2012
Uno spazio versatile e apprezzato da molti residenti e studenti, prima interessato dal passaggio della vecchia ferrovia e trasformato in passeggiata che attraversa la città a sette metri sotto il livello della strada. Collega il vecchio porto al centro con una pista di 1,3 km, sia ciclabile che pedonale, con ampi spazi verdi e aree dedicate ad attività sportive, conservando le tracce originali dei muri in pietra, i sette ponti che attraversano il corridoio e con l’inserimento di alcune scale per raggiungere la quota della strada. Si tratta di un intervento da 5 milioni che ha salvaguardato la memoria industriale nell’ottica di stabilire uno spazio condiviso.

RCR Aranda Pigem Vilalta Arquitectes SLP, “Il teatro La Lira”, Ripoll, Spagna, 2012
Un portico e una passerella per riempire un vuoto lasciato da un vecchio teatro demolito riconfigurano la continuità della facciata sul fiume Ter e diventano sia porta di accesso al centro storico che cornice per la vista delle montagne. L’intervento (circa 760.000 euro) prende la forma di una piazza coperta, sotto la quale vi è una sotterranea stanza multiuso; la continuità con l’ambiente urbano si realizza attraverso uno spazio polivalente che evita spreco di vetro e aria condizionata; infatti l’acciaio corten in stecche accostate riveste i fianchi e la copertura, permettendo l’ingresso di luce e aria.

Autore

  • Diletta Bracchini

    Nasce e vive a Faenza, si laurea presso il Dipartimento di Architettura dell’Alma Mater Studiorum di Bologna nel 2014 e nello stesso anno consegue l’abilitazione alla professione. Giovane architetto, collabora con studi di architettura e con Wolters Kluwer Italia in qualità di autrice per contributi vari sui portali del network Teknoring.

About Author

(Visited 389 times, 1 visits today)
Share
Last modified: 7 Luglio 2015